Stadio Flaminio

Pier Luigi Nervi, Antonio Nervi

Piazzale Ankara, Roma, RM, Italia, 1957-1959


Per le Olimpiadi di Roma del 1960, il Comitato Olimpico decise di realizzare un nuovo stadio per il calcio attraverso la demolizione dello stadio esistente nell’ansa Flaminia. Lo “Stadio Nazionale” era stato progettato nel 1908 da Marcello Piacentini per l’Esposizione del 1911 e ampliato nel 1927 dallo stesso Piacentini per realizzare lo “Stadio del Partito Nazionale Fascista”. (poi denominato nel 1949 “Stadio Torino”. L’esigenza principale era l’aumento della capienza di 20.000 posti delle gradonate (attraverso l’ampliamento con un aggetto a 6 mt di altezza e la conservazione del perimetro alla base, in modo da non richiedere modifiche di Piano Regolatore). Pier Luigi e Antonio Nervi parteciparono all’appalto-concorso con la “Ingg. Nervi & Bartoli spa”, che stava contemporaneamente realizzando il Palazzetto dello Sport.

In origine, l’impianto poteva contenere 55.000 spettatori che venivano distribuiti nei diversi settori attraverso una serie continua di ballatoi esterni a sbalzo, una soluzione che si segnalava per la sua originalità. Il progetto prevede al di sotto delle gradinate, come prescritto dal bando, alcune attrezzature secondarie: una piscina, una palestra di pugilato, una palestra di atletica pesante, una palestra di scherma, una palestra di ginnastica, che possono funzionare in maniera del tutto indipendente.

La struttura portante è formata da 90 telai in calcestruzzo armato, tra loro collegati da strutture secondarie, su cui poggiano le gradinate costituite da elementi prefabbricati, anch’essi in c.a. Particolare è la soluzione della pensilina di copertura della tribuna principale composta di due parti distinte; la prima (che è gettata in opera e si appoggia su telai esterni e su puntoni inclinati), porta la seconda, composta da elementi prefabbricati a piè d’opera con uno sbalzo di 14,54 metri. Sotto la pensilina, erano in origine collocate le postazioni per i giornalisti e le cabine per radiocronisti e telecronisti. I lavori di costruzione iniziarono nel luglio 1957, durarono poco più di un anno e mezzo e l’inaugurazione avvenne il 18 marzo 1959.

Nel corso degli anni diversi sono stati gli usi dell’impianto e le relative trasformazioni o adeguamenti: negli anni ‘80 furono sostituite le torri-faro e studiate nuove soluzioni dal CONI per l’eliminazione dei posti in piedi, per le barriere tra i diversi settori e per le recinzioni esterne.  In quel periodo, il Flaminio è stato anche teatro di concerti di rock band famose, nel frattempo però, l’impianto ha subito un processo di progressivo degrado che dura tuttora.  Dal 2000 al 2010 lo Stadio ha ospitato il Campionato “Sei Nazioni” di Rugby, successivamente la Federazione Italiana Rugby ha rinunciato alla concessione per l’impossibilità di realizzare un raddoppio della capienza della struttura. Nel 2007, in occasione dei lavori per l’ampliamento degli spalti dello Stadio Flaminio e la realizzazione delle scale di emergenza sono stati individuati importanti resti archeologici di una necropoli, probabilmente parte di sistema più ampio ancora da indagare.

Nel 2020 si è concluso il lavoro per il Piano di conservazione dello Stadio Flaminio a cura dell’Università La Sapienza di Roma, l’Associazione Pier Luigi Nervi Project e DOCOMOMO Italia, in convenzione con Roma Capitale, proprietaria dell’immobile, finanziato dal programma Keeping It Modern, della Getty Foundation. Per l’occasione è stato sviluppato e testato un nuovo approccio H-BIM (Heritage BIM) finalizzato non al progetto, ma alla tutela e alla conservazione dell’opera, per una ricostruzione filologica del progetto, un’analisi del degrado e una gestione dei dati di implementazione. A seguito del rinnovato interesse per lo Stadio, la Soprintendenza Speciale di Roma Capitale ha inserito lo Stadio Flaminio tra i beni culturali protetti in un sistema a rete con le altre architetture progettate da Pier Luigi Nervi per le Olimpiadi del 1960.

Lo Stadio Flaminio si sposa perfettamente con la definizione di architettura strutturale: un’architettura in cui le funzioni portanti e di contenimento sono espletate da elementi diversi e chiaramente identificabili; così, il sistema strutturale, svolgendo solo un ruolo portante, è visibile dall’interno e dall’esterno caratterizzando l’aspetto complessivo. Se negli stadi si raggiunge l’eccellenza progettuale quando struttura, involucro e finiture esprimono a tutte le scale, dalla forma complessiva fino al più piccolo dettaglio, un unico concetto funzionale, ricco ed espressivo, lo Stadio Flaminio l’ha sicuramente raggiunta.

Autore Scheda
Francesca R Castelli

Autori Secondari
Nestor BEGUIN
Revisori
ArchiDiAP
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Alterata

Funzione

Stadi

Tags

flaminio, Impianto sportivo, Le Olimpiadi 1960, Palestre, pier luigi nervi, piscina, roma, ROMA 500 Architetture, stadio flaminio

Categoria di intervento

ex novo


Conservazione dello Stadio Flaminio a Roma
Fonte
Cronologia

1957 - Inizio Lavori
18 Marzo 1959 - Inaugurazione
1960 - Giochi olimpici di Roma
2004 - Lo stadio diventa un bene di interesse artistico e storico
2012 - Il torneo internazionale di rugby, Sei Nazioni, lascia lo Stadio Flaminio per trasferirsi all'Olimpico
2013 - Inizio delle trattative con il comune di Roma al fine di acquisire la gestione dello stadio per ristrutturarlo
2017 - La Facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza" ha presentato un piano conservativo che ha ricevuto un finanziamento

Figure professionali coinvolte

Progetto architettonico: Pier Luigi Nervi, Antonio Nervi
Prog. Strutturale: Pier Luigi Nervi
Direzione dei lavori: Bruno Magrelli
Giovanni Bartoli

Committenza

CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano)
COR (Costruzioni Olimpiche Roma)

Imprese costruttrici

Nervi&Bartoli S.p.A.

Budget dell'opera

827.000.000 di Lire

Monografie

Romeo, F., U. Carughi, E. Margiotta Nervi, et al.. The Stadio Flaminio in Rome by Pier Luigi and Antonio Nervi: an interdisciplinary conservation plan. a cura di . Traduzione a cura di . Roma: Getty Foundation, Keeping It Modern initiative , 2020.

Antonucci , M. (a cura di). Pier Luigi Nervi: architetture per lo sport. a cura di . Roma: Fondazione MAXXI, 2016.

Antonucci, M., A. Trentin, F. Trombetti (a cura di). Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio. Bologna: University Press Bologna , 2014.

Marcosano dell’Erba, C., R Vittorini (a cura di). Roma 1960 Guida alle architetture della XVII Olimpiade. Edizione Roma: Do.Co.Mo.Mo. Italia, 2010.

Caprioli, M. , F. Simeoni (a cura di). Il Foro Italico e lo Stadio Olimpico. Immagini della storia. Roma: Tomo, 1990, ISBN .

Nervi, P. L. . Aesthetics and Technology in Building. Cambridge: Harvard University Press, 1965.

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AA.VV. (a cura di). Pier Luigi Nervi . a cura di Paolo Desideri, Pier Luigi jr, Giuseppe Positano. Bologna: Zanichelli, 1979, ISBN 8808041042.

Articoli in rivista

Iori, T., S. Poretti. Le opere di Pier Luigi Nervi alle Olimpiadi di Roma del 1960. In: Rassegna di architettura e urbanistica. 2007, n. 121-122, gennaio p. 105-119.

AA.VV.. Itinerario n. 107, Pierluigi Nervi e Roma. In: Domus. 1994, n. 766, dicembre p. 87-94, scheda n.12.

Nervi, P. L. . Rome. Stade Olympique Flaminio. In: Techniques & Architecture. 1963, n. 5, giugno-luglio .

Nervi, P.L. , A. Nervi. Stadio Flaminio a Roma. In: Casabella Continuità. 1960, n. 236, febbraio p. 23-31.

Nervi, P. L.. Three stadiums by Nervi. In: Architectural Record. 1958, n. 124, dicembre p. 107-118.

Articoli su libro

Rossi, P. O. (a cura di). Nell'ansa del fiume, frammenti di storia urbana nel quartiere Flaminio In: Flaminio distretto culturale di Roma. Analisi e strategie di progetto. a cura di P.O.Rossi. Quodlibet, 2020, p. DiAP PRINT PROGETTI, 20, p. 76-83..

Rossi, P. O. , I. Gatti, F. R. Castelli. Stadio Flaminio In: Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011. IV Edizione Laterza, 2012 (1984), p. scheda n. 118..

Iori, T.. Nervi e le Olimpiadi di Roma 1960 In: Pier Luigi Nervi. Architettura come sfida. Roma Ingegno e costruzione. a cura di T. Iori, S. Poretti. Electa, 2010, p. 60-61..

Olmo, C. (a cura di). Pier Luigi Nervi, Stadio Flaminio In: Dizionario dell'architettura del XX secolo. Allemandi, 2001, p. 423-424..

Carbonara, P. (a cura di). In: Architettura Pratica. a cura di . UTET, 1977, vol .4, p. 465-469, tavv. IV -VI..

Zevi, B. (a cura di). In: Cronache di Archiettura. Laterza, 1971, vol III, p. 312-339, scheda n.262..