Nella regione della Matarraña, in Spagna, il developer francese Christian Bourdais ha commissionato allo studio belga Office KGDVS una residenza di campagna. Solo House II è la seconda di quindici case vacanza sperimentali che verranno realizzate a Cretas, all’interno di una riserva naturale di circa cinquanta ettari a sud di Barcellona, soprannominata la ‘Toscana di Spagna’. La prima residenza, è stata realizzata nel 2013 dallo studio cileno Pezo von Ellrichshausen.
Solo House II è un recinto circolare ubicato su un altopiano con vista a 360 gradi sul panorama circostante. Si tratta di un tema, quello del recinto, caratteristico dell’approccio di Office KGDVS, riproposto in diverse occasioni e a varie scale, come dispositivo di selezione. Sistematicamente, ogni progetto di Office KGDVS è basato sulla costruzione di una ‘stanza’ entro un dato contesto. Nello specifico, quello di Cretas è uno scenario incantevole e i progettisti hanno ritenuto che l’architettura dovesse essere quasi invisibile e sottolineare semplicemente le qualità naturali della campagna circostante. Nel tentativo di enfatizzare il più possibile questo rapporto visuale e fisico con l’ambiente, l’architettura viene progettata come un recinto spesso ma completamente trasparente, un dispositivo per la contemplazione del paesaggio. La residenza si sviluppa su una superficie di 1600 metri quadri, poggia su un basamento in cemento ed è sormontata da una copertura circolare di 45 metri di diametro. Il tetto, anch’esso realizzato da una semplice lastra in calcestruzzo armato è sostenuto da otto file di pilastri che formano 4 corde sulla circonferenza. Solo queste porzioni, che appaiono in pianta come sottili mezzelune, e definiscono idealmente un quadrato inscritto nel cerchio – un altro schema ricorrente nella poetica del duo belga – sono le aree abitabili. Esse sono progettate con livelli di intimità variabili e accolgono rispettivamente il soggiorno, la camera matrimoniale e la camera per gli ospiti, ognuna delle quali misura 60 metri quadri. Sul perimetro esterno è disposto un solido sistema di facciata scorrevole, composto da una serie di sezioni modulari. Ogni elemento è costituito da una lastra di lamiera metallica stirata, a rombi orizzontali, che viene accoppiata a pannelli di policarbonato, per fornire privacy e ombra quando chiusa. A dividere gli spazi abitativi, tre in tutto, sono i grandi serramenti tra i pilastri e una serie di tende leggere, argentate, cangianti che possono essere spostate e raccolte a piacimento degli ospiti, mettendo in dialogo sia i diversi ambienti tra di loro, sia le camere stesse con l’esterno, in modo fluido e dinamico. Gli interni delle tre unità abitative sono scarni, gli elementi del quotidiano come gli arredi sono ridotti al minimo e gli spazi serventi (bagni, cucina, armadi) sono disegnati come volumi puri, scintillanti e autoportanti. L’ambiente viene impreziositi da alcuni oggetti-arredo ispirati dalla geometria elementare della struttura, come la serie ibrida SoloChair di Richard Venlet che rielabora il binomio cerchio-quadrato della villa e la chaise longue WireS# dei designer Müller Van Severen. Il cuore dell’architettura è definito da un patio comune che racchiude una generosa porzione di paesaggio, 1050 metri quadri, e una piscina, quasi un lago naturale scavato in diagonale rispetto alle quattro linee delle colonne. Poiché il sito non è collegato ad alcuna rete, la casa è completamente off-the grid, autosufficiente. I pannelli fotovoltaici forniscono energia termica ed elettrica, che viene immagazzinata in serbatoi di accumulo. L’acqua viene raccolta dal terreno della tenuta e purificata dopo l’uso. Tutti gli impianti sono a vista: pannelli fotovoltaici, serbatoi cilindrici per lo stoccaggio dell’acqua e voluminosi generatori di corrente, tutti sono posizionati come oggetti astratti, scultorei sul tetto e sono stati decorati in acrilico dell’artista Pieter Vermeersch.