Il Palalottomatica, nome commerciale del Palazzo dello Sport o PalaEur o PalaSport, sorge nel quartiere Eur di Roma. Fin dall’ideazione del quartiere EUR42, che doveva ospitare l’Esposizione Universale in programma per il 1942, si cercò di trovare un edificio adatto da disporre nella “quinta prospettica” che si era creata al ridosso del laghetto artificiale. Il primo concorso, del 1939, prevedeva la progettazione del Palazzo dell’Acqua e della Luce, dal quale non risultarono vincitori. In seguito, nel 1955, la CIO (Comitato Internazionale Olimpico), scelse Roma come città per i giochi olimpici del 1960. Si decise, quindi, di realizzare un edificio multiuso destinato principalmente ad attività sportive. Fu incaricato l’architetto Marcello Piacentini per l’ideazione e la progettazione dell’edificio, invece, la parte strutturale, fu affidata all’ingegnere Pier Luigi Nervi. Il primo progetto fu presentato nel 1956 e prevedeva un edificio circolare con un diametro di circa 100 metri, totalmente realizzato in cemento armato. Fu costruito e completato in soli due anni, dal 1958 al 1960. La copertura è costituita da una calotta sferica, con uno spessore di soli nove centimetri nella sommità, sostenuta da pilastri inclinati secondo la risultante delle spinte sia della copertura, delle gradinate interne e della galleria anulare di distribuzione. La calotta è formata da sezioni prefabbricate in cemento armato nervate con sezione a “V” raccordate ai pilastri con ventagli di forma triangolare. Le gradinate interne sono disposte secondo due ordini e possono contenere fino a 12’200 persone. All’esterno venne realizzato un prospetto frontale in cristallo e acciaio che conferisce all’edificio la sua particolare forma cilindrica e maschera l’andamento delle gradinate interne. Nel 1999 l’intero edificio fu sottoposto a una ristrutturazione per consolidamenti delle parti esistenti e per l’adeguamento alle nuove normative di sicurezza, l’inserimento di numerosi bar e ristoranti all’interno, l’esecuzione di precisi interventi per il miglioramento dell’acustica vista la grande varierà di eventi ospitati nell’edificio. All’esterno è stata costruita una terrazza panoramica, che dà sul laghetto, di circa 2’700 metri quadri. Sull’intera facciata esterna, inoltre, l’architetto Massimilano Fuksas realizzò l’illuminazione con lampade fluorescenti rappresentanti i numeri della “smorfia” in tributo allo sponsor che ha acquistato l’intero edificio che viene da allora chiamato Palalottomatica. Il Palalottomatica è uno dei due palazzi dello sport italiano ad avere guadagnato l’ammissione all’EAA (Europea Arenas Assocition), che raggruppa le più grandi arene e palazzi dello sport di tutta l’Europa.