Palazzo del Rettorato

Marcello Piacentini

Piazzale Aldo Moro, 5, 00185 Roma RM, Italia, 1933-1935


Al culmine dell’impianto basilicale della Città Universitaria di Roma, in geometrico allineamento con i monumentali propilei di ingresso, sorge il Palazzo del Rettorato progettato dall’architetto Marcello Piacentini nel 1933 e completato nel 1935.
L’edificio, unitamente alle Facoltà di Lettere e Giurisprudenza ad esso affiancate, definisce il lato principale del transetto che caratterizza l’assetto basilicale su cui si organizza lo spazio aperto della Città Universitaria romana, emergendo per il valore monumentale e rappresentativo. A questo proposito, si evidenzia la scelta sofisticata di Piacentini di porre l’edificio in rapporto prospettico con i propilei progettati da Arnaldo Foschini (architettura pensata per definire l’ingresso ovest della Città Universitaria), ponendo attenzione alla differenza di quota fra queste due architetture (la prima, i Propilei, punto di ingresso; la seconda, il Rettorato, meta e traguardo). Infatti, il viale che conduce dall’ingresso del complesso fino al Rettorato è in discesa, con una pendenza abbastanza decisa; per ovviare al conseguente abbassamento della quota di imposta del Rettorato, Piacentini pone l’intero edificio su un grande basamento, portando l’ingresso al piano intermedio raggiungibile tramite una monumentale scalinata frontale. Con questa soluzione, si cancella concettualmente e visivamente la pendenza, andando a definire un suolo ottico che enfatizza la centralità del Rettorato. Dall’altro lato, il prospetto nord rivolto verso il pratone, caratterizza, in maniera opposta, una dimensione più domestica e riservata spogliandosi della severa monumentalità del fronte principale.
Piacentini inizialmente concepì il progetto con una configurazione differente rispetto all’aspetto attuale: era previsto, infatti, un edificio a torre alto dieci piani, destinato a deposito dei libri della Biblioteca Alessandrina, affiancato da due ali più basse di connessione con gli edifici attigui, quello di Giurisprudenza e Scienze Politiche a sinistra e quello di Lettere e Filosofia a destra, guardando la piazza.
A seguito di alcune modifiche, il progetto giunse alla sua configurazione attuale, abbandonando l’idea della verticalità della torre e realizzando un corpo più compatto e allungato. Piacentini, infatti, progetta un nuovo edificio monumentale simmetrico, caratterizzato esternamente da un sistema unitario ma internamente costituito da tre parti distinte: il Rettorato, l’Aula Magna e la Biblioteca.
La facciata principale è distinta da un grande pronao tripartito le cui aperture sono caratterizzate dalla mediana più ampia rispetto alle laterali; il portale, posto al culmine dell’imponente scalinata, emerge in aggetto sulla facciata affiancato da quinte cieche scandite da finestre rettangolari regolari. È possibile rintracciare la ricerca di un equilibrio compositivo nell’interruzione della sequenza delle finestre laterali a meno dei due terzi dell’altezza dalla quota di copertura.
Lo studio dei materiali, delle tecniche e degli elementi costruttivi scelti da Piacentini per la realizzazione di questa importante architettura manifestano inoltre la volontà di far coesistere nell’opera tradizione e modernità. In tale direzione, la monumentale classicità del prospetto Sud è enfatizzata da una cortina in travertino, unita a inserti in marmo rosso di Portasanta per l’incorniciatura e le sottofinestre. Il prospetto Nord, invece, è caratterizzato da un rivestimento in travertino nell’ordine inferiore e, per i piani superiori, da un rivestimento in lito-ceramica cromata nell’impasto, estrema semplificazione della cortina in laterizi rinascimentale. Con spirito classico, la cortina è associata al travertino, che tuttavia risulta povero di modanature, e allo stesso modo, la monumentalità del complesso viene riportata nella modernità attraverso l’utilizzo di un’essenziale ma imponente struttura in calcestruzzo armato.
Passando dall’esterno verso l’interno, il pronao introduce in un ampio vestibolo, da cui è possibile scorgere un’intensa infilata di scale su entrambi i lati che conducono all’Aula Magna. La monumentalità dell’atrio si rivela nella scelta di diversi materiali che caratterizzano i rivestimenti e gli elementi architettonici: in particolare, lo zoccolo in marmo verde Issorie, l’epigrafe dedicatoria centrale in marmo giallo di Siena, le balaustre e i lucernari in bronzo.
L’Aula Magna, di notevoli dimensioni, venne progettata per ospitare circa 3000 spettatori e presenta una copertura composta da capriate in calcestruzzo armato con luce massima di 35 metri. Nella nicchia trapezoidale alle spalle degli oratori è presente l’affresco “L’Italia tra le Arti e le Scienze” realizzato nel 1935 da Mario Sironi, esponente di spicco del “Gruppo Novecento”. L’opera, con una dimensione di quasi 100 mq, vede la personificazione simbolica delle discipline umanistiche e scientifiche disposte ai lati dell’Italia, quali capisaldi e fondamenta della conoscenza universale. Dopo la caduta del regime, l’opera subì diversi interventi di rimozione e censura della simbologia fascista e nel 1950 venne quasi interamente ridipinto. Nel 2017 venne attuata una campagna di restauro filologico dell’affresco così da poterne recuperare la superficie originale e l’autentica cromaticità dell’opera. Lo stretto rapporto che l’opera piacentiniana stringe con le arti figurative emerge fin dai primi schizzi progettuali, e un esempio di questo è la statua della Minerva realizzata da Arturo Martini nel 1934-35. Questa, antistante il rettorato, si erge con le braccia alzate e aperte, trasmettendo solennità e verticalità, e diviene parte integrante della composizione architettonica.

Autore Scheda
mariavittoria.carosi
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Università e campus

Tags

città universitaria, sapienza, Università

Categoria di intervento

ex novo


Palazzo del Rettorato
mariavittoria.carosi
Monografie

Ciucci, Giorgio, Simonetta Lux, Franco Purini (a cura di). Marcello Piacentini Architetto. Roma: Gangemi Editore, 2010.

Pisani, Mario. Architetture di Marcello Piacentini. Le opere maestre. Clear Editore, 2004.

Lupano, Mario. Marcello Piacentini. Editori Laterza, 1991.

Regni, Bruno, Marina Sennato. La città universitaria di Roma. Seminario internazionale di progettazione.. Clear Editore, 1986.

Articoli in rivista

AA.VV.. Architetture universitarie: la nuova città universitaria di Roma. In: Palladio. Rivista di storia dell’architettura e del restauro. 2017, n. 59-60, .

Azzaro, Bartolomeo. Progetti e nuove opere per la Città Universitaria di Roma 1930-1960. In: Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura. Roma: «L’ERMA» di Bretschneider, 2018, n. Numero Speciale, .

Greco, Antonella. «Ora non ho più da fare». Rilessioni su Marcello Piacentini: Roma, la Città Universitaria, la rinascita dell’EUR. In: Quaderni dell’Istituto di Storia dell’Architettura. «L’ERMA» di Bretschneider, 2018, n. Numero Speciale, .

Piacentini, Marcello. La città universitaria di Roma. In: Architettura. Rivista del sindacato nazionale fascista architetti. 1935, n. Agosto, , Numero speciale.