Gli anni ’50 interessarono Roma per il nascere di un vero e proprio boom edilizio, rappresentato principalmente dal successo della ben nota palazzina. Questa tipologia edilizia divenne la protagonista assoluta dell’urbanizzazione di Roma del secolo scorso, con interi nuovi quartieri costruiti a nord del centro storico, come Balduina, Parioli, Vigna Clara, ma anche nelle altre direzioni della città.
La palazzina della cooperativa Dianola, progettata nel 1955 dall’architetto Ugo Lucchichenti, situata in via Stefano Jacini – poco sopra Corso Francia – si caratterizza certamente per la sua forma in pianta e in alzato. Da una pianta a “Y” si innalza il volume della palazzina, con i tre bracci attorno all’asse centrale a conferire all’edificio l’immagine tripartita di una grande elica. Corredata nell’immediato intorno da giardini, aiuole, garage, piante, la palazzina si inserisce in un contesto di abitazioni per un ceto benestante.
Il tratto della piega caratterizza i prospetti, disegnati con un tratto a fil di ferro che si infittisce nella trama della pietra basamentale e che gioca con le aperture delle finestre, e le tapparelle a volte alzate a volte abbassate, con un effetto di pieni e di vuoti, dando una percezione delle facciate determinata dall’uso.
Le ampie e continue vetrate che si susseguono in facciata permettono agli ambienti di ricevere grande luminosità.