Museo della Civiltà Romana

Pietro Aschieri, Gino Peressutti, Domenico Bernardini e Cesare Pascoletti

Piazza Giovanni Agnelli, 10, Rome, Metropolitan City of Rome, Italy, 1939-1952


Il Museo della Civiltà Romana fa parte del progetto noto come E42 (Esposizione 1942): un’operazione urbanistico-architettonica che si estende secondo la direttrice Nord-Sud di Roma con l’intento di celebrare il ventennale del regime fascista. L’edificio, commissionato dalla FIAT del senatore Giovanni Agnelli, persegue il costante richiamo alla Roma imperiale attraverso l’urbanistica (impianto viario a maglia ortogonale) e l’architettura (forma e materiali degli edifici che costituiscono tutta l’area). Il complesso architettonico del Museo della Civiltà Romana infatti si posiziona sull’asse ortogonale al “decumano maggiore” (attuale Via Cristoforo Colombo), il quale incrocia la piazza Imperiale (piazza Guglielmo Marconi). In questo modo l’opera si inserisce all’interno del tessuto urbano generando a sua volta gli assi direzionali necessari allo sviluppo del suo impianto. Il museo si compone di due corpi di fabbrica paralleli tra loro, i quali costituiscono un unico piano espositivo con un’altezza che raggiunge i 10 metri, così da permettere la ricostruzione al vero di parte del materiale della Mostra della Romanità: l’edificio viene infatti concepito come la sede permanente del materiale già inventariato durante la Mostra Augustea della Romanità, tenuta al Palazzo delle Esposizioni (1937-38).

L’assegnazione dell’opera ripete i criteri di assegnazione comuni ad altri edifici dell’E42 che vengono ripartiti sapientemente tra i diversi progettisti che partecipano ai concorsi del 1937-38. La scelta ricade sul gruppo Aschieri-Peressutti-Bernardini (che aveva ottenuto il secondo premio al concorso per il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi) e su Pascoletti (che aveva ottenuto una segnalazione al concorso per il Palazzo della Civiltà Italiana).

Posto a collegamento in direzione ortogonale ai due blocchi speculari vi è un terzo corpo: un colonnato rialzato di un piano e rivolto verso la zona delle Tre fontane. Il fondale scenico così realizzato costituisce la nota che maggiormente caratterizza l’opera, poiché sottolinea prepotentemente la linea di confine non solo dell’edificio ma anche dell’intera area nella direzione Sud-Est, e poichè divide senza separare la piazza interna dal verde retrostante. Le 36 colonne massicce che scandiscono la quinta sono in travertino e sono utilizzate anche nei monumentali ingressi dei due corpi a lato. La funzione di questi elementi è chiaramente una citazione stilistica dell’architettura scenografica di Pietro Aschieri, la cui opera ben interpreta le forme del “classicismo semplificato” richiesto per la progettazione monumentale dell’intero complesso: egli fonde insieme il geometrismo del razionalismo italiano, che richiama in un certo senso al Movimento Moderno, ed il monumentalismo simbolico della tradizione romana che qui viene reinterpretata dal regime in chiave propagandistica. L’elevazione del piano del portico a colonne ha permesso lo sviluppo di un piano seminterrato che è adibito esclusivamente all’esposizione dei calchi della Colonna Traiana.

La distribuzione interna del museo rivela l’attenzione notevole al sistema dei percorsi come risultato organico nel quale si articolano i due settori cronologico e storico-descrittivo, per un totale di 59 sale. La divisione interna è organizzata attraverso piccoli setti murari che permettono la fruizione di un unico spazio, interrotto solo da diaframmi in muratura. Il settore cronologico comprende le sale IV-XV e compone una sintesi della storia romana (dalle origini al VI sec d.C.). Il settore storico-descrittivo invece comprende le sale XVI-LIX ed illustra le varie espressioni della civiltà romana.

La stereometria dell’opera viene messa in risalto anche dalla scelta dei materiali, dalla quasi totale assenza di bucature e dai soffitti a lucernario. La massa muraria infatti è rivestita in pietra scura (tufo lavorato a bugnato di peperino), mentre una cornice di travertino raccorda l’attacco al cielo.

Autore Scheda
Isabella
Revisori
Alberto Coppo
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Musei

Tags

cesare pascoletti, e42, fiat, gino peressutti, museo, museo civiltà romana, pietro aschieri

Categoria di intervento

Cronologia

dicembre 1939: inizio lavori
maggio 1941: previsione fine lavori (interrotti per la guerra)
1952: termine lavori

Figure professionali coinvolte

Pietro Aschieri, Domenico Bernardini, Cesare Pascoletti, Gino Peressutti: progettisti
Vittorio Cini e Cipriano Efisio Oppo: commissari generali dell'esposizione
Marcello Piacentini: direttore generale e architetto capo dell'E42

Committenza

FIAT

Budget dell'opera

Costo presunto £. 18.000.000

Monografie

AA.VV. (a cura di). Il Museo della Civiltà Romana . Rip. Antichità e Belle Arti del Comune di Roma , 1955.

AA.VV.. Museo della Civiltà Romana. Catalogo. Roma: Colombo editore, 1964.

AA.VV.. Pietro Aschieri architetto 1889-1952. Roma: Bulzoni, 1977.

AA.VV.. Dalla mostra al museo: dalla mostra archeologica del 1911 alla mostra della Civiltà Romana. Catalogo della mostra. Roma: Marsilio , 1983, ISBN 88-317-4629-4.

Calvesi, Maurizio , Enrico Guidoni , Simonetta Lux (a cura di). E42 Utopia e scenario del regime II – urbanistica, architettura, arte e decorazione. Venezia: Marsilio , 1983, ISBN 8876930280.

Mercurio, Gianni, Giuseppe Strappa. Architettura moderna a Roma e nel Lazio 1920-1945. Edilstampa, 1996.

Rossi, Piero Ostilio. Roma. Guida all’architettura moderna 1909-2011. Bari: Laterza, 2012, ISBN 9788842099178.

Muntoni, Alessandra . Roma tra le due guerre 1919-1944. Roma: Edizioni Kappa, 2012, ISBN 9788865141120.

Articoli in rivista

Gucciardino, Marianna . Il museo della Civiltà Romana: dalle origini ad un'ipotesi di ristrutturazione. In: Bollettino dei musei comunali di Roma . Roma: 1988, n. II (Nuova Serie) , .

Quintavalle, Roberto . Il Museo della "Civiltà Romana" all'Eur. In: Lazio Ieri e Oggi . 2010, n. Anno XLVI n.1, .