Memoriale a Enrico Mattei

Pietro Porcinai

Memoriale Enrico Mattei, Bascapè, PV, Italia, primavera 1963-autunno 1963


Il 26 ottobre del 1962 il bireattore sul quale Enrico Mattei è in viaggio dalla Sicilia verso Milano esplode in volo, precipitando nella campagna lombarda di Bascapè, in provincia di Pavia. Nell’incidente perdono la vita Mattei, il pilota Bertuzzi e il giornalista McHane. Nella primavera del 1963 la SNAM commissiona a Pietro Porcinai la realizzazione di un memoriale dedicato all’imprenditore italiano nei luoghi dove vennero rinvenuti i resti del velivolo e dei suoi occupanti.

Pietro Porcinai (1910-1986), la figura più influente per il progetto di paesaggio in Italia nel corso del Novecento, protagonista di una lunga carriera densa di collaborazioni con molti dei più grandi architetti dell’epoca, aveva già affrontato pochi anni prima il tema del memoriale per Adriano Olivetti, a Pozzuoli. Il paesaggista toscano concepisce per Mattei un progetto che fonda la propria solennità nella sobrietà delle geometrie e nella semplicità degli elementi di cui si compone, derivati dalla lettura dei caratteri paesaggistici della circostante pianura lombarda.

Il memoriale di Bascapè è delimitato da un recinto definito da una bordura di siepe in forma, un colonnato arboreo di Taxodium distichum e un argine percorribile sopraelevato dal quale è possibile contemplare il giardino interno che custodisce le sepolture o, sul versante opposto, spingere lo sguardo verso il paesaggio della pianura. Pochi gradini conducono dal piccolo parcheggio al percorso perimetrale  lungo l’argine, che si apre in corrispondenza dell’accesso in un arengo, una terrazza in ghiaia affacciata lateralmente verso l’invaso interno, rinunciando così all’assialità che ci si aspetterebbe da un luogo monumentale e sottolineando la valenza contemplativa del misurato salto di quota. Lo spazio interno ribassato, indicato da Porcinai negli elaborati di progetto come “prateria”, si ricollega al percorso perimetrale sull’argine attraverso rampe in acciottolato inserite nel prato. La prateria è solcata da un’orditura semplice di percorsi ortogonali, anch’essi in acciottolato, che ne attraversano la geometria arrivando a lambire un rettangolo formato da sedute in blocchi di cemento. Qui si trova lo spazio della memoria che ospita e racchiude le sepolture, segnate da una stele in pietra posta in posizione decentrata, e da tre Quercus coccinea che evocano gli uomini scomparsi.

Il memoriale Mattei fu inaugurato il 26 ottobre del 1963, nell’anniversario dell’incidente aereo. Pochi mesi dopo Bruno Zevi ne descrisse il progetto con queste parole: È un memoriale solenne proprio in quanto rifugge da ogni retorica.[…] Porcinai, uno dei rarissimi esperti italiani nella disciplina del paesaggio, ha semplicemente recinto un prato, dando un esempio di moralità degno di essere meditato dai committenti e dagli architetti facinorosi. Come indicato da Zevi, il recinto è certamente l’elemento fondativo del progetto – la bordura di siepi, l’argine, il perimetro arboreo e, infine, il rettangolo di sedute che cinge la stele. Ma il tema del recinto nel memoriale Mattei non si fa interprete di una volontà di chiusura, di separazione netta tra giardino e paesaggio, generando piuttosto una sequenza di soglie simboliche capaci di evocare nel visitatore il senso del ricordo attraverso una graduale transizione verso l’intimità del luogo.

Il sobrio rispetto del paesaggio e dei luoghi, evocato dall’argine e dagli elementi che compongono il progetto, trova ulteriore conferma nelle prime versioni del memoriale, che prevedevano la permanenza nell’invaso prativo di un filare di pioppi preesistente (successivamente tolto) e dell’attraversamento della roggia Bescapera. Nonostante la volontà di Porcinai di mantenere il passaggio della roggia nel progetto, la cattiva qualità delle acque lo costrinsero verso la soluzione adottata, in cui la roggia si biforca circondando l’argine perimetrale per poi riunificare il corso delle acque. L’intimità del memoriale cambia foggia lungo le stagioni, in primo luogo attraverso il filare perimetrale spogliante in inverno, che nel periodo della ricorrenza commemorativa in ottobre si colora di rosso.

Autore Scheda
viola
Revisori
Francesco Polidori
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Cimiteri e cappelle cimiteriali, Monumenti, Sacrari e luoghi di memoria

Tags

memoriale, monumento, paesaggio, recinto

Categoria di intervento

ex novo


Monografie

Matteini, Milena, Alessandro Giannini. Pietro Porcinai, architetto del giardino e del paesaggio. Electa, 1991.

Articoli in rivista

Villa, Paolo. Un messaggio nascosto. In: Casabella. 2012, n. 815-816, .

Zevi, Bruno. In memoria di Enrico Mattei, un monumento contro la retorica. In: L'Espresso. 1963, n. 15 dicembre, .

Articoli su libro

Latini, Luigi. Enrico Mattei e il "campo" di Bascapè, un memoriale nella fabbrica Olivetti In: Pietro Porcinai. Il progetto del paesaggio nel XX secolo. a cura di Luigi Latini, Mariapia Cunico. Marsilio, 2012, .

Latini, Luigi. Tra archivio e giardino: percorsi di lettura del lavoro di un paesaggista del XX secolo In: Natura, scienza, architettura. L'eclettismo nell'opera di Pietro Porcinai. a cura di Tiziana Grifoni. Polistampa, 2006, .