Gaetano Rapisardi nato a Siracusa nel 1893, muore a Roma nel 1988. Si trasferisce a Roma nel 1920 e dopo pochi anni conosce Marcello Piacentini con il quale stringe un rapporto di collaborazione professionale. Nel 1932, viene coinvolto nel progetto della Città Universitaria della Sapienza, che lo vedrà impegnato nella progettazione del fronte unico rivolto verso il Piazzale della Minerva. Marcello Piacentini affida a Gaetano Rapisardi la progettazione delle Facoltà di Lettere e Filosofia e di Giurisprudenza e Scienze Politiche, riservando per sé la realizzazione del Rettorato posto al centro, in posizione assiale rispetto all’ingresso della Città Universitaria e affiancato proprio dai corpi attigui che avrebbe progettato Gaetano Rapisardi.
L’edificio delle Facoltà di Lettere e Filosofia ed il simmetrico delle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche costituiscono, con il Rettorato, un organismo unitario a livello volumetrico. Il fronte così costituito fa da scenario al viale d’accesso principale all’intera Città Universitaria che, da piazzale Aldo Moro fino al Rettorato, si sviluppa per una lunghezza totale di duecento metri manifestando una coerenza organica dell’insieme.
Gaetano Rapisardi progetta due edifici con prospetti tra loro simmetrici. Entrambi riprendono, in facciata, alcuni elementi inseriti da Marcello Piacentini nella progettazione del Rettorato: la scalinata, il pronao ed il disegno degli ingressi. Il legame formale tra i due edifici progettati da Rapisardi è sottolineato dall’inserimento di due grandi bassorilievi di Corrado Vigni rappresentanti Castore e Polluce, soggetti voluti dall’architetto stesso.
Il prospetto principale dell’edificio è interamente rivestito in travertino. Materiali meno pregevoli sono utilizzati per i fronti che non affacciano sulla piazza, realizzati con intonaco su un semplice zoccolo sempre in travertino. In corrispondenza della struttura progettata da Rapisardi si ha l’interruzione dell’alta parete piena che concorre a conferire monumentalità al corpo centrale del Rettorato. Il ritmo delle bucature, distribuite su tre ordini, si raddoppia rispetto al corpo del Rettorato. L’edificio culmina con una cornice sottile, che ne definisce il coronamento. Il tono architettonico diviene dunque progressivamente più semplice, per sottolineare il carattere monumentale del Rettorato, ma sempre conservando una monumentalità ribadita dall’inserimento del bassorilievo in facciata e dall’imponente scalinata che conduce all’ingresso angolare sito al piano rialzato.
Il fabbricato presenta un’ossatura portante in cemento armato e muratura. Esso insiste su una superficie di 4150 mq con un volume di 66000 mc. Due corpi paralleli, nell’ambito dei quali si collocano le aule, sottolineano l’auditorium semicircolare capace di 500 posti, disposto in asse rispetto all’ingresso principale.
Caratteristica importante dell’edificio è il piano seminterrato, ove l’architetto progetta ampi spazi luminosi, destinati ad ospitale il Museo dell’Arte Classica (Museo dei Gessi). Nel 1924 la collezione trovava posto presso l’istituto San Michele, ove ben presto gli spazi risultarono inadeguati a contenere le opere, in continuo aumento. A seguito della realizzazione della Città Universitaria il Museo venne trasferito al piano seminterrato dell’edificio delle Facoltà di Lettere e Filosofia di Rapisardi ove trovano posto numerosi calchi in gesso di sculture greche dal periodo arcaico all’ellenismo.
L’edificio ha subito nel tempo importanti e notevoli modifiche, sia a livello di distribuzione planimetrica che in elevazione. Un primo intervento avvenne ad opera di Francesco Guidi nel 1955/1960, mentre negli anni Ottanta, l’Ufficio Tecnico operò la sopraelevazione del corpo parallelo all’Aula Magna del Rettorato.