Quando nel 1932 l’architetto Marcello Piacentini riceve l’incarico di disegnare e pianificare il nuovo complesso della Città Universitaria di Roma, affida ad Arnaldo Foschini il compito di progettarne l’ingresso principale.
Foschini realizza un complesso unitario perfettamente simmetrico costituito da due blocchi a pianta rettangolare uniti da un alto porticato monumentale, un propileo che segna l’inizio dell’ampio viale diretto alla piazza principale della Città Universitaria e al Rettorato. Il complesso, semplice e rigoroso, presenta caratteri del moderno rimanendo comunque legato ad un’estetica classica monumentale.
La Clinica Ortopedica e Traumatologica è ospitata nel blocco collocato a sud. Al pari del suo edificio gemello, si sviluppa su pianta rettangolare con una grande corte centrale, che accoglie l’Aula Magna.
Nei cinque piani, di cui uno seminterrato, vengono collocati i vari ambienti, accessibili mediante un corridoio che si affaccia verso la corte dell’edificio. Nel piano seminterrato trovano collocazione i servizi, i locali tecnici e le sale macchine. Il piano terra accoglie le sale d’attesa, parte dei laboratori e degli uffici e l’Aula Magna. Nei piani superiori sono collocate le sale operatorie, i laboratori e le sale di degenza per i pazienti. Infine il piano attico, che si sviluppa solo su tre lati dell’edificio ed è arretrato rispetto al filo di facciata, ospita i solari.
La razionale e semplice articolazione della pianta si riflette anche sul disegno dei prospetti: le finestre si sviluppano su quattro ordini sovrapposti e con una scansione regolare su tutti e quattro gli alzati.
Le uniche eccezioni sono rappresentate dall’ingresso principale, incorniciato da un ampio portale di travertino e sormontato da tre grandi finestre a doppia altezza e dal volume semicircolare che caratterizza il prospetto est.
Le facciate sono interamente rivestite di litoceramiche rettangolari giallo ocra, tranne che per i parapetti di copertura, i davanzali e il portale d’ingresso che sono in lastre di travertino.
I lavori di costruzione dell’edificio vengono completati nel 1935 e l’anno successivo l’edificio viene inaugurato.
Il 19 luglio del 1943 i bombardamenti degli alleati su Roma colpiscono anche la Città Universitaria e l’edificio subisce ingenti danni. Ma già nel 1946 si procede con la sua ricostruzione: con l’occasione il progetto originale viene modificato ed ampliato, assumendo l’aspetto attuale.
L’Aula Magna centrale viene ampliata, raggiungendo i 300 posti, e vengono aggiunti due nuovi blocchi, uno a base quadrata di quattro piani sull’angolo sud-est e uno rettangolare di tre piani sull’angolo sud-ovest. Queste due superfetazioni, nonostante abbiano compromesso la simmetricità dell’intero complesso, sono realizzate assecondando mimeticamente la configurazione dell’edificio originale, attraverso l’utilizzo degli stessi materiali e della stessa ritmica di facciata.