Cinema Alcyone

Riccardo Morandi

Via Massaciuccoli, 31, Roma, 00199 RM, Italia, -1949


Nel quartiere Tieste-Africano, in una piccola via che si sviluppa a partire dall’arteria principale di viale Libia-Eritrea, sorge un piccolo gioiello dell’Architettura d’inizi anni ’50: Il Cinema Alcyone,  opera di Riccardo Morandi in collaborazione con il Gianni Gandolfi. Nell’immediato dopoguerra, agli inizi del boom economico che coinvolse tutta l’Italia, il soggetto della sala cinematografica costituiva un tema progettuale di rilevante impegno sia dal punto di vista tecnologico che espressivo. Il tema non è nuovo per Morandi, che si era già occupato della progettazione di sale cinematografiche come l’Augustus e il Giulio Cesare. Tra il 1930 e il 1950 Morandi si dedica alla progettazione di edifici civili e industriali fino ad arrivare alle grandi strutture e ai ponti. In questo stesso periodo sperimenta le sue conoscenze strutturali sul cemento armato in modo da ottenere ciò che di meglio questo materiale può dare attraverso lo studio non solo di nuove soluzioni tecniche ma anche di diverse strutture spaziali.

Il cinema Alcyone rappresenta un punto d’incontro tra razionalismo costruttivo ed espressionismo strutturalista. Esempio è la grande vetrata che caratterizza la facciata principale su via Massaciuccoli che diventa oggetto luminescente che irradia l’area grazie ad un abile uso della luce artificiale. L’elemento della facciata trasparente ritornerà nuovamente nella poetica di Morandi con la progettazione del cinema Maestoso, posteriore di solo otto anni. L’interno però è quello che caratterizza il genio ingegneristico di Morandi: è composto dalla platea e da ” … due gallerie con una capacità complessiva di 1300 posti,  la sala comprende una platea profilata in contropendenza e due balconate della quale l’inferiore è costituita da strutture a sbalzo. Il momento d’incastro nel fondo sala è equilibrato dalla reazione eccentrica di una parte della copertura, mentre quella superiore è del tipo a torsione compensata” (R.Morandi, 1950). La scala, visibile dall’esterno, poggia su un unico pilastro tramite l’uso di cavi di acciaio. Nel seminterrato è collocata la sala da ballo, che rimarrà inalterata fino alla completa ristrutturazione dell’edificio nel 1998.

Il cinema, oggi rinominato “Lux”, è stato grandemente alterato sia nelle facciate che negli interni per ricavare una multisala da sette schermi. Il fronte fu nascosto da grosse lastre di colore scuro che nascondevano l’originaria partitura della facciata. Con una successiva ristrutturazione avvenuta del 2011 per opera dell’architetto Pascucci, si rimette in luce la grande vetrata della facciata principale; vengono altresì ingranditi i corridoi, rinnovati gli arredi, le poltrone e le pavimentazioni, il foyer infine viene ampliato e dotato di un bar.

Autore Scheda
virginia.volanti
Revisori
Cinzia Capalbo
Redazione ArchiDiAP
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Cinema

Tags

cemento armato, cinema, edifici per lo spettacolo, gianni gandolfi, lux multiscreen, riccardo morandi, ROMA 500 Architetture

Categoria di intervento

estratto dal verbale delle deliberazione del consiglio del municipi II
Fonte
Cronologia

Datazione del progetto: Agosto 1948
Datazione realizzazione: Settembre 1949

Figure professionali coinvolte

Progettista: Ing. Riccardo Morandi
Progettista Collaboratore: Arch. Gianni Gandolfi

Imprese costruttrici

Imprese: Cemento Armato - Ing. Aldo Fraschetti
Rifiniture: Ing. Amici
Imprese secondarie: Riscaldamento e areazione – Dott. Bertolini, Impianto elettrico- Ditta Paiella, Opere in ferro- Ditta Salvati,
Rivestimenti acustici - Amianti.

Monografie

IMBESI, Giuseppe, Maurizio MORANDI, Francesco MOSCHINI. Riccardo Morandi. Innovazione, tecnologia, progetto. Roma: Gangemi, 1991.

BOAGA, Giorgio. Riccardo Morandi. Bologna: Rizzoli, 1987.

Articoli in rivista

MORANDI, Riccardo. Cinematografo Alcyone. In: Documenti di architettura e industria edilizia. 1950, n. 2, p. X.