Il progetto intende evocare il paesaggio architettonico delle Azzorre, attingendo alla forma e alla materia che incarnano la memoria collettiva di quest’isola e dell’arcipelago, che sono diventati, con il tempo, una seconda natura di questo luogo. Pertanto, gli edifici sono volumi archetipici, semplici e compatti, rivestiti con la pietra basaltica locale.
Il centro di monitoraggio e investigazione di Furnas
Questo edificio si afferma come il più grande del gruppo da costruire attorno alla laguna. Il Centro di monitoraggio e investigazione di Furnas disegna uno spazio intermedio tra l’esterno e l’interno: il cortile. Questo elemento risulta da una sottrazione al volume, tagliandolo dall’interno della zona centrale (il vertice dei quattro campi del tetto) al limite esterno di una facciata, consentendo così l’accesso all’interno. Questo cortile interno diventa anche il punto in cui vengono rivelati i principali compartimenti interni. Questi spazi, troncati dalla sottrazione che definisce il cortile, mantengono tutte le relazioni tra interno / esterno. L’edificio è stato quindi concepito come una scultura, come un blocco di materia prima che viene intenzionalmente tagliato per catturare la luce e la stessa laguna.
Alloggio per ricercatori
L’edificio per l’alloggio temporaneo è un volume compatto di quattro campi suddivisi in quattro unità. L’edificio è tagliato in ciascuna delle quattro facciate da una soglia in legno che consente la penetrazione della luce e l’accesso a ciascuna delle unità di alloggio. Esiste una gerarchia stabilita di altezze tra i quattro spazi relativi all’orientamento solare di ciascuna unità. Il muro esterno dell’edificio è strutturale, dove le infrastrutture e i servizi necessari funzionano in opposizione alle leggere pareti interne in legno.
( Tratto dal Progettista )
(EN)
The project intends to evoke the architectural landscape of the Azores, drawing upon the form and material that embed the collective memory of this island and archipelago, that have become, with time, a second nature of this place. Therefore, the buildings are archetypal volumes, simple and compact, clad with the local basaltic stone.
The Furnas Monitoring and Investigation Centre
This building asserts itself as the largest of the group to build around the lagoon. Being the most exceptional building, the Furnas Monitoring and Investigation Centre draws on an intermediate space between exterior and interior – the courtyard. This element results from a subtraction to the volume, cutting it from within the central zone (the vertex of the four roof fields) to the exterior limit of a facade thus enabling access to the interior. This internal courtyard also becomes the point where the main internal compartments are revealed. These spaces, truncated by the subtraction that defines the courtyard maintain all relations between interior/exterior. The building was therefore conceived as a sculpture, as a block of raw matter that is intentionally cut into to capture light and the lagoon itself.
Accommodation for researchers
The building for temporary accommodation is a compact volume of four fields compartmentalised into four units. The building is cut in each of the four facades by a wooden threshold that enables the penetration of light and access to each of the accommodation units. There is an established hierarchy of heights between the four spaces related to the solar orientation of each unit. The exterior wall of the building is structural where the necessary infrastructures and services run as oppose to the light interior timber walls.
(Taken from the Designer)