Centro conferenze IFAD

Sartogo Architetti Associati

Via Paolo di Dono, 44, Roma, RM, Italia, 2003-2008


L´area conferenze della sede dell´International Fund for Agricultural Development (IFAD), progettata dal gruppo Sartogo, si estende in un´area interrata di circa 4000 metri quadri, proponendosi di accrescere il carattere pubblico dell´edificio.Lo spazio è organizzato oltre alle due sale conferenze principali, in una serie di living spaces raggiungibili attraverso gli ascensori o dalla particolare doppia scala circolare. Differentemente da come si pensa, lo spazio, caratterizzato da uno spazio informazioni, dal bar, dal guardaroba, è ampiamente illuminato e spazioso. Questo si ottiene attraverso la continuità della pavimentazione in travertino romano ma anche grazie ai grandi chiostri per la luce naturale. Le sale conferenze sono l´ˮorbital roomˮ e la ˮplenary roomˮ. La prima, di forma ovale, si caratterizza per la sua multifunzionalità. Difatti grazie alle otto cabine di traduzione, alle due cabine di regia, ai pannelli mobili divisori situati in asse e agli arredi anch´essi mobili, sono possibili numerose combinazioni per situazioni diverse. La seconda sala, più caratteristica per la forma del soffitto ad onda, si caratterizza anch´essa per gli arredi mobili che garantiscono l´ampia polifunzionalità. A livello costruttivo, le due sale sono costituite da un soffitto acustico in pvc, rimovibile attraverso getti d´aria calda in caso di sostituzione delle lampade; a terra sono situati una serie di pozzetti che assicurano, spostando eventualmente i tavoli, l´alloggiamento dei cavi per connessioni audio/video ed internet ed il successivo cablaggio; nel caso di due conferenze nella stessa sala è prevista come detto, una configurazione che presenta comunque una sala di regia e quattro di traduzione, ed in più un doppio schermo nella sala ovale, mentra nella ˮplenaryˮ la visuale è assicurata da uno schermo double-face. L´aspetto più importante dell´IFAD e conseguentemente dell´area conferenze, è il riconoscimento della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). L´IFAD infatti ha ottenuto 69 punti su 110 ottenendo così la certificazione Gold; di questi, 50 punti sono stati assegnati per il sistema d´impianti. Ad esempio, molto importante è il sistema di controllo dell´aria presente nella sala conferenze. L´UTA (unità di trattamento aria) dell´IFAD, costituita da 4 gruppi frigo, permette la possibilità del controllo dell´aria e della sua immissione con possibilità di riciclo. L´aspetto che va preso in considerazione è quella della quantità di anidride carbonica, che presenta una soglia critica di 1000 ppm (parts per million), superata la quale è necessario un ricambio di area. Per assicurare e mantenere un´economia nel controllo di quest´aspetto, le sale conferenze presentano delle sonde alloggiate lungo le pareti; oltre al controllo di temperatura ed umidità dell´aria, le sonde controllano il livello della CO2. Esse sono collegate al BMS (Building Management System) e, qualora nella sala venga raggiunto il livello di 800 ppm, viene mandato un segnale che assicura il cambio nell´impostazione della quantità di percentuale di aria riciclata. Un altro aspetto principale è l´illuminazione. Attraverso la cabina di regia infatti è possibile regolare la quantità di LUX di ogni lampada a seconda della situazione; nella ˮplenary roomˮ è possibile anche scegliere quali lampade far illuminare per situazioni particolare (alternando una fascia accesa ad una spenta ad esempio). Per garantire un consumo in chilowattora efficace, è stato effettuato un benchmark basato sull´EUI (energy utilization index o indice di efficienza energetica). Esso dice che nella zona di Roma, un edificio con la destinazione d´uso dell´IFAD, sommando il totale del consumo (elettrico, gas…), ha un indice tipico di 560 kW/h a metro quadro annuo, ed un indice ottimale di 350 kW/h a metro quadro. L´IFAD è riuscita ad ottenere un valore di 215 kW/h quindi ben sotto il valore; un esempio di questa conquista è data dalle luci che indicano le uscite di emergenza nell´edificio; di numero superiore a 300 infatti, sono costituite ognuna da una lampada neon da 1 Watt solamente. A contribuire al raggiungimento della certificazione LEED, oltre al sistema degli impianti, va riconosciuta una serie di scelte ben focalizzate al raggiungimento di un minor consumo. Ad esempio, il parcheggio ai lati del complesso di circa 250 posti auto, viene riservato ai dipendenti ma sotto pagamento. Questi soldi sono utilizzati dall´IFAD per l´acquisto di un pullman che ogni mattina e ogni pomeriggio tardi, percorre cinque-sei volte la tratta dall´IFAD alla stazione della metro B di Laurentina, incentivando così l´utenza ed i dipendenti a lasciare la macchina a casa a favore dell´uso dei mezzi pubblici.

Autore Scheda
S.Solari
Revisori
Claudia Tofanelli
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Centri congressi

Tags

centro conferenze, certificazione leed, sartogo architetti, travertino romano

Categoria di intervento

Cronologia

2003 - Concorso a inviti - progetto 1°classificato
2005 - data di affidamento
2008 - fine lavori

Figure professionali coinvolte

Progetto: Piero Sartogo, Nathalie Grenon

Design Team: Arch. Maurizio Pappalardo

Collaboratori: Arch. Paola Vaglio, Arch. Daniele Pettenò

Committenza

IFAD - International Fund for Agricultural Development