Casa Ponti

Gio Ponti

Via Giuseppe Dezza, 49, Milano, MI, Italia, 1956-1957


L’edificio è situato nel compatto tessuto edilizio di Via Dezza a sud-ovest di Milano. Trova qui un importante punto di riferimento la riflessione sul tema dell’abitare che Ponti proponeva sia all’interno della rivista “Domus” che attraverso le opere degli anni Trenta e Quaranta. L’intervento è il risultato di un sistema integrato che collega il condominio esposto su strada con un vecchio edificio nel cortile della strada: dal 1952 l’autorimessa viene trasformata per ospitare lo studio Ponti e la redazione “Domus” (poi nel febbraio 1955 alla Verlag Mazzocchi). Lo studio del laboratorio è poi legato all’appartamento privato che il progettista riservò dal 1957 all’ultimo piano della casa, l’ottavo. Il tema dominante è lo spazio interno, concepito come un’unità in cui gli elementi divisori sono ridotti al minimo per consentire la piena fruizione dell’ambiente. La libertà di movimento e la permeabilità visiva che caratterizzano lo spazio aperto dello studio Ponti-Fornaroli-Rosselli si sviluppano anche nella sfera privata. La Casa Ponti diventa un manifesto della sua ricerca di uno spazio fluido e continuo, in cui la rigida divisione borghese degli spazi viene sostituita dall’uso di pannelli scorrevoli e porte blindate. Il monolocale comprende spazi diversi come la sala da pranzo, la camera da letto e lo studio, è accostato ai locali di servizio a nord e gode dell’illuminazione diretta della facciata. L’interno assume così connotazioni spaziali inedite e si arricchisce di numerose invenzioni come la finestra arredata e i mobili autoilluminanti: il primo è un sistema che completa la facciata con mensole e mobili che la trasformano in una vera e propria parete trasparente, mentre l’interno secondo presentato formalmente ed esteticamente come volumi indipendenti. L’appartamento sfida la concezione del minimo di sussistenza: abitare sul ponte significa godere di uno spazio colorato e funzionale in cui ogni elemento (pareti, pavimento in ceramica a fasce diagonali, mobili e opere d’arte) contribuisce ad arricchire vita domestica, che non è intesa come momento di rifugio ma come espressione di incontro e di dialogo. I balconi sono inquadrati come una parete indipendente, allontanandosi dall’edificio e tradendo sulle facciate il contemporaneo studio Ponti: ogni appartamento è concepito come un appartamento indipendente ma inquadrato in un prospetto unitario, completato dai diversi colori dei pannelli utilizzati per rivestire i parapetti. Le vetrate continue incorniciate da balconi consentono un rapporto diretto tra interno ed esterno; in questo modo, la luce artificiale riesce a dare fisicità al prospetto. Il tema del colore si lega all’idea originale del progettista di lasciare ai residenti la decisione di quale colore adottare per la propria parte di facciata. Un plinto nei primi due piani aumenta la sensazione di leggerezza della cornice che inquadra il prospetto. L’ingresso presenta un loggiato, ricoperto da una decorazione di pietre tondeggianti, che conduce al cortile interno. Dalla galleria si accede alla sala di accoglienza sulla sinistra che dal terzo piano conduce agli appartamenti superiori. I parcheggi interni al piano terra sono disposti a braccio ortogonale, dove si intersecano le estensioni degli appartamenti, prorompendo fino all’ottavo e restringendosi fino a scomparire. Sui primi due livelli si trovano gli alloggi del portiere e gli uffici (oggi Archivio fotografico Ponti). Il cortile consente una doppia visuale degli appartamenti e favorisce la ventilazione degli ambienti.

Autore Scheda
Alberto Coppo

Autori Secondari
Lucas Theler
Revisori
Annalisa Mercuri
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Appartamenti

Tags

alberto rosselli, antonio fornaroli, casa studio, colore, facciata, gio ponti, infill, milano

Categoria di intervento

ex novo


La casa all'italiana
Fonte
La casa normale di Gio Ponti
Fonte
La casa ideale
Fonte
Itinerari di architettura milanese
Fonte
Cronologia

Lavori autorimessa: 1952-53
Progettazione ed esecuzione: 1956-1957

Figure professionali coinvolte

Gio Ponti; Antonio Fornaroli; Alberto Rosselli

Monografie

Irace, Fulvio. Gio Ponti e la casa all'italiana. Milano: Electa, 1989, ISBN 8843524496.

Arditi, Giulia, Claudio Serrato. Gio Ponti. Venti cristalli di architettura. Venezia: Il Cardo, 1994.

Irace, Fulvio. Milano Moderna. Architettura, Arte e città 1947-2021. Milano: Federico Motta, 1996, ISBN 8871791126.

Articoli in rivista

Ponti, Gio. Un appartamento a Milano. In: "Domus". 1959, n. 355, p. 35.

Ponti, Gio. Una casa a pareti apribili. In: "Domus". 1957, n. 357, p. 21-34.

Ponti, Gio. Giorno e notte. In: "Domus". Milano: 1956, n. 320, p. 7.

Ponti, Gio. Alloggio uniambientale. In: "Domus". 1956, n. 320, p. 27.