Casa a Alenquer

Manuel e Francisco Aires Mateus

R. Maria Milne Carmo 35, 2580-323 Alenquer, Portogallo, 1999: inizio cantierizzazione-2002: conclusione dei lavori


L’opera è stata realizzata nel piccolo comune di Alenquer, in Portogallo, tra il 1999 e il 2002 su progetto di Manuel e Francisco Aires Mateus. Sintesi del modo di comporre dei due architetti portoghesi, la casa indaga alcuni fra i temi fondamentali della ricerca progettuale dei suoi autori: la forma pura, esaltata dall’utilizzo del bianco, il vuoto inteso come materiale di progetto e il limite come confine chiaro e riconoscibile dello spazio. Nel caso specifico l’opera ha costituito per gli architetti anche l’occasione per affrontare il tema della conservazione delle tracce dell’antico, traducendo l’intervento sulla memoria in una operazione di accostamento – e non sovrapposizione – del nuovo con il vecchio. Il progetto, dunque, in grado di separare concretamente il presente dal passato, ha previsto la costruzione di una casa di nuovo impianto posizionata all’interno di un recinto che si innesta sulle rovine del perimetro della antica abitazione. Gli architetti, pertanto nel disporre una casa (nuova) nella casa (antica), hanno scelto di realizzare uno spazio interstiziale che mettesse in tensione le due componenti autonome del complesso, tenute visivamente e matericamente insieme dal cemento intonacato di bianco, costituite dal volume puro della nuova residenza, caratterizzato da un certo rigore geometrico, e dal muro di confine che, invece, si presenta irregolare perché segue i bordi del lotto.

Il muro di confine – prospetto urbano che, a sua volta, protegge l’altro e più intimo prospetto della casa – ha uno spessore di 75 cm, messo in risalto da una serie di bucature che, prospettando sullo spazio di interstizio che separa il perimetro stesso dalla abitazione, lo rendono visibile e ‘misurabile’ nella sua consistenza. Il recinto, dunque, variamente bucato da aperture che in un’altra epoca permettevano agli ambienti interni di affacciarsi sulle strette e tortuose strade in pendenza del piccolo paese portoghese, riesce oggi da limen – soglia –a diventare anche limes – confine. La continuità del recinto si interrompe nei due punti che mettono in collegamento lo spazio ‘contenuto’ con la strada, da un lato, e il giardino retrostante, da sempre appartenente al lotto, dall’altro. In corrispondenza dei due punti di interruzione del recinto, dovuti alle soglie, lo spazio interno si scompone in due porzioni separate che contengono, rispettivamente, la casa e uno specchio d’acqua: in particolare, la parte del recinto che ospita la abitazione ha una altezza di 5.70 m, in accordo con quella dei nuovi volumi, mentre la parte che contiene la vasca d’acqua è più alta della prima di 85 cm, misurando 6.55 m.

La casa contenuta nel recinto si compone di volumi bianchi puri che contrastano con le altre forme del paese collinare portoghese costituite da edifici che, seppur bianchi, sono sormontati da tetti di tegole rosse e che seguono gli isolati senza arretrare rispetto ai bordi. Il nuovo nucleo residenziale degli Aires Mateus si stacca, dunque, dal recinto e si dispone orientandosi liberamente con il lato lungo sull’asse nord-sud, consentendo agli ambienti interni una maggiore esposizione sui lati est e ovest. Gli architetti mettono in sequenza ordinata una serie di stanze quadrate di lato 3.95 m che si ripetono sette volte e si articolano su due livelli: il primo, a cui si accede tramite tre ingressi disposti su tre lati differenti della abitazione, composto da uno spazio indiviso contenente la cucina e il soggiorno; il secondo che ospita tre camere da letto aggettanti e due bagni, entrambi illuminati da lucernari.

In conclusione, la casa ad Alenquer compie uno sdoppiamento del limite, che avvia una riflessione di tipo spaziale: da un lato è recinto che cinge l’opera, dall’altro è confine degli ambienti intimi e coperti dell’abitazione. I due limiti si rivelano capaci di generare differenti gradazioni di spazio: lo spazio ‘esterno-esterno’ della strada; lo spazio ‘esterno-interno’ del giardino retrostante, parte del lotto; lo spazio ‘interno-esterno’, scoperto, che si interpone tra l’antico perimetro recuperato e ciò che contiene al suo interno (dunque, tra il recinto e la casa e tra il recinto e lo spazio occupato dalla vasca d’acqua); lo spazio ‘interno-interno’, coperto e intimo, dell’abitazione.

Autore Scheda
Roberta Esposito
Revisori
Redazione ArchiDiAP
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Recupero/ristrutturazione di edifici, Residenze unifamiliari, ville

Tags

Aires Mateus Associados, casa unifamiliare, recinto

Categoria di intervento

ex novo


Figure professionali coinvolte

Manuel Aires Mateus
Francisco Aires Mateus

Collaboratori:
Jorge P. Silva
Gabriela Gonçalves
Nuno Marques
Cristina Fuertes Miquel

Committenza

Privata

Imprese costruttrici

Construções Ramalho Couto, Lda

Monografie

Cacciatore, Francesco. Abitare il limite: dodici case di Aires Mateus & Associados. Siracusa: Lettera Ventidue, 2009.

Turrini, Davide. Manuel Aires Mateus. Un tempio per gli Dei di Pietra. Libria, 2011.

Tonon, Carlotta, Francesco Cacciatore. L'architettura di Aires Mateus. Electa, 2011.

Sardo, Delfim, Diogo Seixas Lopes, Emílio Tuñon. Aires Mateus: Arquitectura. Catalogo della mostra. Lisbona: Almedina, Fundação Centro Cultural de Belém, 2005.

Articoli in rivista

Sousa Byrne, Gonçalo. Un rudere ricostruito. Manuel e Francisco Aires Mateus. Casa isolata ad Alenquer. In: Casabella. 2002, n. 700, p. 30-37.

Perugini, Alice. Aires Mateus. 3 progetti. Prefazione a cura di Alberto Ferlenga. In: Casabella. 2006, n. 743, p. 82-97.

Campo Baeza, Alberto. A handful of air. In: 2G. 2004, n. 28, p. 46-47.

Aires Mateus, Francisco, Manuel Aires Mateus, Gonçalo Sousa Byrne, et al.. An informal conversation. In: 2G. 2004, n. 28, p. 129-143.

Belo Rodeia, João. On traveling a distance. In: 2G. 2004, n. 28, p. 4-17.

. Aires Mateus. 2002-2011. Construir el molde del espacio. In: El Croquis. 2011, n. 154, .

. Aires Mateus. 2011-2016. En el corazón del tiempo. In: El Croquis. 2016, n. 186, .