Bottega D’Erasmo

Situata a Via Gaudenzio Ferrari, nel cuore del centro storico di Torino, in prossimità della Mole dell’Antonelli, la Bottega d’Erasmo viene progettata e realizzata nel 1953-1957, su commissione del libraio Angelo Barrera, dagli architetti Roberto Gabetti e Aimaro Isola. A quest’ultimi viene richiesta l’ideazione di una libreria antiquaria e annesse residenze su un lotto distrutto dai bombardamenti. L’edificio è costituito da cinque piani fuori terra e uno interrato. La libreria è situata nel piano interrato,nel primo e nel secondo e gli alloggi in quelli superiori. L’esterno della Bottega riprende e rielabora il linguaggio e la tradizione architettonica tipica torinese: la facciata su Via G. Ferrari è ripartita da una sequenza di fasce verticali che contengono le finestre a tutt’altezza e le caratteristiche bow-windows. Il materiale utilizzato è laterizio a vista, incorniciato da uno zoccolo in pietra di Luserna, fissato da piastre a vite e attacchi in ferro zincato e ripreso anche nei parapetti e nel coronamento delle finestre. Sulla facciata che da sul cortile interno, invece, ritroviamo porte intonacate, logge in Terranova grigio e ringhiere di colore nero opaco e il corpo scala affaccia sulla corte interna che l’edificio costituisce con gli edifici adiacenti.

L’opera assume grande rilievo all’interno del contesto torinese del dopoguerra anche perché costituisce un caso assai dibattuto dalla critica della seconda metà del Novecento, poiché rappresenta una rottura nel confronti delle Movimento Moderno. Il testo che accompagna la presentazione del progetto, inserito nella rivista <<Casabella-Continuità>> del Maggio 1957, apre un dibattito sul carattere ‘neoliberty’ di quest’ultimo, inteso come un ritorno ai caratteri tipici dell’architettura dell’inizio del Novecento, con i quali esso si distacca dai concetti tipici del movimento della sua epoca, quali l’identificazione dell’innovazione con l’uso di nuove tecnologie e materiali.