Il Quartiere INA-CASA Rosta Nuova, realizzato a Reggio Emilia nel 1956 dagli architetti Franco Albini, Enea Manfredini e Franca Helg, è un Piano Particolareggiato subordinato al P.R.G. del 1949 redatto da Albini, Castiglioni e De Carlo. Il progetto svela la sua natura già dalla proposta planimetrica: un controllo distributivo lineare attorno ad un’ asse viario centrale, l’ attuale Via Jòzef Wybicki. Il progetto venne sviluppato in un’ area tra città e campagna, connotata prevalentemente dalla presenza di case monofamiliari, verso le quali gli architetti non si sono posti con un atteggiamento di distacco ma di continuità, non volendo creare una realtà sociale del tutto aliena a quella preesistente. Gli edifici in linea, realizzati in mattoni faccia vista e cemento armato, si connettono a quelli pubblici senza rotture, identificando così un tessuto omogeneo, il cui fulcro compositivo è costituito dalla piazza che ne diventa l’ elemento aggregativo. Il piano di edilizia residenziale prevedeva la realizzazione di 516 alloggi e 38 negozi, dotando quindi l’ area dei servizi necessari ma mantenendo un forte carattere di ” paese “, che si conserva tuttora assieme ad un forte senso d’ appartenenza degli abitanti, grazie alla collaborazione che esiste tra scala sociale e scala architettonica. Questo progetto risulta essere, infatti, uno fra i più riusciti di quelli dell’ INA-CASA, sia a livello architettonico, sia a livello sociale.
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Originale
Edilizia sociale
Manfredini, Alberto, Andrea Rinaldi, Elena Cattani. Semplice, nuovo, giusto. Edizione / Diffusione Nazionale, 2017, ISBN 978-88-6995-244-9.