L’”isola A”, costituita da due edifici per un totale di 26 alloggi e 9 negozi (pari a quasi 8.000 mc) segna l’accesso al nuovo quartiere dal centro storico. La sua disposizione planimetrica a “zeta” configura una sorta di isolato aperto che definisce, con la particolare modellazione del volume, anche la forma dello spazio pubblico. La stessa sezione degli edifici è pensata assieme allo spazio aperto: l’arretramento del piano terra commerciale rispetto ai piani superiori aggettanti e l’inclinazione delle coperture a falda unica rendono l’ambito pubblico una sorta di interno. Una strada passante taglia in due il volume, sagomando le particolari testate a punta.
L’articolazione degli edifici offre molteplici possibilità di orientamento e affaccio agli alloggi e permette di caratterizzarli con soluzioni tipologiche singolari. Ciò favorisce, assieme al taglio differenziato degli appartamenti, il formarsi di quell’utenza composita che rende vitale un insediamento.
L’articolazione planimetrica e l’andamento della sezione rendono ogni facciata diversa dalle altre per orientamento ed altezza. Gli edifici variano girandovi attorno: dal centro del paese appare un grande isolato a corte, mentre l’angolo acuto dei lati sud fa leggere le testate come lastre bidimensionali. I fronti principali sono differenziati: quelli verso lo spazio pubblico presentano accorpamenti lineari di finestre e logge sviluppati in orizzontale; i fronti opposti, verso l’interno, hanno ampie aperture, che uniscono terrazze e finestre, anche a diversi livelli, in poche grandi figure.
I colori, le specchiature, ottenute diversificando gli spessori del rivestimento, e le pieghe del muro perimetrale, che formano strombature in pianta e in sezione, evidenziano i principali elementi dell’impaginato della facciata e le danno spessore.
Particolare attenzione assume il coronamento. Data l’inclinazione monodirezionale dei tetti le cornici sono trattate diversamente. Sul lato di impluvio la cornice viene sagomata a forma di ala rialzata, inclinata verso un canale di gronda arretrato rispetto alla facciata e reso invisibile. Come questo, altri elementi tecnici sono trasformati in segni progettuali: è il caso delle pieghe del muro al piano terra, che mascherano le unità esterne dei condizionatori o delle griglie d’aerazione, tradotte in grandi monoliti-panca. Questi accorgimenti, la caratterizzazione volumetrica e cromatica dell’intervento e la complessità tipologica sono stati gli strumenti con cui dare qualità ad un edificio comunque costretto nel limite dell’uso di tecniche costruttive, dettagli e materiali convenzionali e del budget contenuto dell’edilizia convenzionata.