Il padiglione temporaneo si erge tra i ruderi dell’area Archeologica di Villa dei Quintili, la più grande e fastosa residenza del suburbio romano, un complesso monumentale immerso nella campagna romana compresa tra l’Appia Antica e la via Appia Nuova.
La struttura si compone di un unico piano con scaffalature e banchi necessari al deposito, alla pulitura e al restauro dei reperti archeologici rivenuti all’interno dell’area nel quale è inserito. Il rapporto con un contesto cosi delicato, caratterizzato dai laterizi stretti e allungati dei ruderi antichi fino al manto erboso delle campagne romane, ha determinato la sintassi compositiva e materica di quest’opera basata sul dialogo con l’antico attraverso la contemporaneità.
L’opera, infatti, è allineata alla fuga prospettica della cisterna romana da cui riprende anche la proporzione dimensionale bassa ed allungata; la forma invece è determinata dall’intersezione di due parallelepipedi ed è sospesa sul terreno proprio per sottolineare la sua temporanea presenza.
La struttura portante è costituita da profili a doppia U allineati in maniera regolare su tre file, mentre la tamponatura è articolata da lastre in cristallo e da pannelli coibentanti con finiture esterne in cor-ten che garantiscono una relazione cromatica con il paesaggio.
Il lato d’ingresso è caratterizzato da una superficie in cristallo senza infissi esterni che, a seconda delle diverse condizioni di luce, riflette il paesaggio circostante oppure tende alla totale trasparenza. Il resto del padiglione, invece, è totalmente rivestito in acciaio cor-ten che viene declinato in due composizioni: il prospetto longitudinale Nord-Est è caratterizzato da un volume costituito da pannelli coibentati rivestiti da una lamiera pressopiegata e scanalata, che non solo richiama la tessitura dei laterizi dei ruderi romani circostanti, ma è l’esatta impronta della scaffalatura interna, riproducendo così l’effetto a catasta dei contenitori dei reperti archeologici; il prospetto longitudinale Sud-Ovest e la copertura, infine, sono rivestiti da sottili fasce parallele realizzate con profili ad U che tendono a ridurre la compattezza del volume, smaterializzandolo e lasciando una certa permeabilità visiva.