L’ex pastificio e mulino Pantanella si trova in zona Porta Maggiore, compreso interamente nel tridente stradale Casilina – Prenestina – Tangenziale Est. Negli anni ’20 del Novecento la società Pantanella decide di ampliare l’impianto industriale già esistente, anche in seguito alla dismissione forzata dello stabilimento di via dei Cerchi, destinato a diventare la nuova sede degli Uffici del Governatore.
Lo sviluppo dello stabilimento di via Casilina inizia con il progetto di una autorimessa adiacente al silos, ad opera dell’ing. Alberto Naldini. Il progetto, tuttavia, viene respinto dalla commissione edilizia perché “i prospetti non dimostravano sufficiente rilevanza architettonica” (Racheli).
In questo quadro si inserisce la figura di Pietro Aschieri, il cui incarico sarà quello di dare dignità architettonica al progetto di Naldini, senza intervenire quindi nella definizione volumetrica dell’impianto.
Il pastificio, colpito duramente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, verrà ricostruito nel 1950 da Vittorio Ballio Morpurgo, che costruirà anche il mulino a ridosso della tangenziale. Tra il 1958 e il 1961 Silvano Ricci realizza il biscottificio a ridosso della Casilina.
Il complesso, caduto in stato di abbandono in seguito alla chiusura degli stabilimenti negli anni settanta, è stato interamente riconvertito in abitazioni ed uffici tra il 1998 ed il 2001 su progetto di Bruno Moauro.
Nel prospetto principale Aschieri marca in maniera molto esplicita il rapporto tra pieni e vuoti, con finestre inclinate all’interno di asole a tutta altezza. Il ritmo verticale della facciata viene alterato dal grande bow window centrale e dalla pensilina che aggetta verso i binari interni. Purtroppo questo prospetto è interamente coperto dai nuovi uffici della direzione del Tesoro, costruiti da Pietro Maria Lugli nel 1967. Nei prospetti longitudinali è ancora possibile vedere gli “oculi” circolari, che richiamano il motivo prevalente della vicina tomba repubblicana del fornaio Eurisace e di sua moglie Atistia, una serie di grandi aperture circolari a imitazione dei recipienti in cui veniva impastata la farina.