Fallingwater House

Frank Llyod Wright

1491 Mill Run Road, Mill Run, PA 15464, Stati Uniti, 1936-1939


La celebre Fallingwater (Casa sulla Cascata) fu costruita tra il 1936 e il 1939 in prossimità della cascata sul torrente Bear Run nei boschi della Pennsylvania, per Egdar J. Kaufmann: un ricco imprenditore che, in cerca di una abitazione per il tempo libero, si affida al fascino delle architetture di Wright per l’esecuzione di una villa. Nel 1929 l’architetto era entrato in contatto con il figlio del signor Kaufmann, iscrittosi nel frattempo alla Fondazione Taliesin fondata dallo stesso Wright. Edgar Kaufmann Jr. godeva moltissimo della attenzione del padre, molto disponibile e interessato alle proposte di Wright: pagherà i plastici e i bozzetti che saranno esibiti, in seguito, nelle grandi mostre e convegni per far conoscere l’architetto in tutto il mondo. Fallingwater è considerata l’opera più famosa del maestro Frank Llyod Wright e per la sua complessità di volumi, la sua ardita composizione degli spazi, viene studiata da molti punti di vista. L’ingresso lato est, è caratterizzato da un traliccio sopra la casa ed è continuo con il balcone posto alla sua sinistra; la massa dei piani delle camere a nord serve a controbilanciare i grandi aggetti a sud. L’entrata principale, coperta da un albero e da un rododendro, è protetta da un muro in pietra. Il ponte coperto, primo elemento costruito, conduce dall’edificio principale agli ambienti annessi (la ospiti e gli alloggi personali del servizio). Dal fronte ovest si vede come il balcone è sostenuto da un muro di pietra che fu allungato dal cliente e accorciato di nuovo dall’architetto; sotto la terrazza inoltre si può notare la finestra del soggiorno dei domestici vicino alla cucina. I solai in cemento dei terrazzi si assottigliano progressivamente in modo da contenere il peso e connettersi alla struttura metallica che comprende il grande infisso. La sequenza dei materiali utilizzati in questa composizione è di tipo cemento-pietra-acqua-scultura-verde e il tutto si adatta perfettamente al contesto: l’intenzione dell’architetto era quella di fondere l’edificio con l’insieme degli elementi naturali (acqua-pietre-alberi) a sua disposizione, come se ne facesse integralmente parte. Le scale sospese sono sorrette da pilastri in acciaio per contenere le piene primaverili del fiume e nella parte del giardino più bassa sono state inserite le luci. Da un nucleo centrale costituito da rocce emergenti, nelle quali è ricavato il camino che domina il soggiorno, escono a sbalzo le terrazze. Il sistema strutturale dell’edificio è costituito dalle rocce che servono da appoggio per le travi, da elementi in ferro, da travi e pilastri in cemento armato e da muri in pietra locale: le diverse parti sono in reciproco equilibrio e garantiscono la stabilità dell’insieme, nonostante gli aggetti delle terrazze siano di misura considerevole. Proprio l’evidente audacia degli sbalzi ha suscitato le perplessità di alcuni ingegneri durante la costruzione: tutte le ipotesi su eventuali cedimenti vennero respinte con molto sdegno dallo stesso Wright che, mettendosi sotto le terrazze e disarmando egli stesso i casseri,confermò la validità del progetto. Tutti gli elementi verticali della casa, arretrati rispetto al torrente, sono costruiti in pietra locale: i muri sono tirati su a strati orizzontali di conci a spacco, grezzi e irregolari, accentuando il rilievo per conferire alla superficie un aspetto scultoreo. Gli elementi orizzontali sono in calcestruzzo gettato in opera. Le lunghe vetrate racchiudono lo spazio interno annullando il concetto tradizionale di finestra e liberando la visuale verso la natura circostante. Quest’opera è definita dal suo stesso autore “architettura organica” poiché promuove l’armonia tra essere umano e natura: propone la creazione di un nuovo sistema in equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale attraverso l’integrazione dei vari elementi artificiali (costruzioni, arredi ecc..) con quelli naturali presenti nel sito. La continuità tra interno ed esterno è sottolineata dall’impiego degli stessi materiali: i pavimenti sono rivestiti in pietra, così come i muri, il camino del grande soggiorno-pranzo è incassato nella roccia, gli arredi sono in legno. Ogni cosa fa parte di un unico organismo architettonico. Wright nella sua Fallingwater adopera, per raggiungere l’idea di architettura organica, non solo i materiali del luogo ma anche e soprattutto un linguaggio espressivo moderno che, nonostante la sua apparente dirompenza, si integra meravigliosamente, con i suoi volumi, nello spazio del luogo. Furono molti gli architetti più o meno famosi a visitare questa opera tra cui Walter Gropius (1883-1969), direttore del Bauhaus.

Autore Scheda
Giampaoletti Marco

Autori Secondari
Elisa Bonomo
Giulia Ferrari
Revisori
Fabrizio Del Pinto
Alberto Coppo
Fabio Balducci
Federica Feudi
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Residenze unifamiliari, ville

Tags

edgar j. kauffmann, frank lloyd wright, pennsylvania

Categoria di intervento

CASA SULLA CASCATA
COLIN DAVIES
Cronologia

Date principali: 1935 primi bozzetti e dopo accettazione dell’idea progettuale il progetto definitivo. Nei primi mesi del 1936 inizia la costruzione dell’opera terminata nell’estate del 1939. Nel 1991 l’American Institute of Architects decreta la villa come edificio più significativo degli USA.
Progetto assegnato: Incarico diretto all’architetto Frank Lloyd Wright (1867-1959)

Nel 1963 viene donata alla Western Pennsylvania Conservancy diventando un luogo di visite di ammiratori da tutto il mondo.
Materiale utilizzato per la costruzione: Pilastri in blocchi di pietra liscia come muratura di rivestimento, cemento e ferro per i solai, acciaio per il sostegno delle scale sospese, legno per isolare il solaio dal pavimento, cristallo per la copertura di parte delle terrazze.
Analisi delle fasi costruttive: Si avvia il progetto partendo dalla progettazione del ponte di servizio, reso indispensabile da Wright, che collega le stanze degli ospiti alla villa principale. Successivamente a causa di evidenti problemi strutturali viene demolito nel 1929 e ricostruito nella primavera seguente del 1930. Vengono poi costruiti i pilastri in pietra e i solai con casseforme fuori formato prodotte artigiani professionisti. Mentre vengono installate le finestre con un particolare profilato in acciaio ancorato al muro per amalgamare il sistema vetro/pietra, Wright decide di isolare anche il pavimento della sala centrale dove risiede il camino e successivamente tutte le altre camere, precedentemente in pietra liscia, con lastre di legno per isolare le stanze dal suono e dal calore.
Ricostruzioni o ampliamenti: Tra il 1957 e il 1960 vengono eseguite numerose opere di manutenzione sui solai dei terrazzi troppo sporgenti, sostituzione periodica dei vetri degli infissi in quanto si fessuravano con il gelo, rafforzamento delle scale sospese con pilastri in acciaio per contenere le piene primaverili della cascata. Successivamente viene progettata l’area per gli ospiti con un ampliamento dell’opera costruita. Wright propone modifiche e ampliamenti che non verranno mai eseguiti.

Committenza

Privato, progettata per il signor Kaufmann, un ricco imprenditore.

Monografie

FRAMPTON, Kenneth. Storia dell'architettura moderna. Roma: Zanichelli, 2008.

RILEY, Terence, Peter REED. Frank Lloyd Wright 1867-1959. Milano: Mondadori Electa, 2007.

BROOKS, Bruce Pfeiffer. Frank Lloyd Wright: i capolavori. Milano: Rizzoli editore, 2000.

KAUFMANN, Edgar Jr.. Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata. Torino: Universale di architettura, 1997.

MC CARTER, Robert. Frank Lloyd Wright. Londra: Phaidon, 1994.

X, X. Frank Lloyd Wright Selected House 4, Fallingwater. Tokyo: A.D.A. Edita Tokyo, 1990.

ZEVI, Bruno. Frank Lloyd Wright. Bologna: Zanichelli, 1979.

RUDOLPH, Paul, Yukio FUTAGAWA. Global Architecture Frank Lloyd Wright Kaufmann House, Fallingwater Bear Run Pennsylvania 1936. Tokio: A.D.A. Edita Tokyo, 1970.

X, X. Frank Lloyd Wright, Fallingwater. Milano: Etas Kompass, 1963.

ZEVI, Bruno. La Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright 25 anni dopo. Milano: Etas Kompass, 1963.