L’ex stabilimento della Birra Peroni rappresenta una rara, per Roma, testimonianza di Archeologia industriale. Il suo Archivio Storico nel 1996 è stato dichiarato di notevole interesse dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio e nel 2001 è stato pubblicato l’inventario di beni. Dal 1980 al 1992 il complesso ha subito diversi interventi di restauro e dal 2010 ospita, nelle ex scuderie (tra via Nizza – via Reggio Emilia – via Cagliari), una delle due sedi del Macro, la Galleria Comunale di Arte Moderna e Contemporanea, progettata da Odile Decq vincitrice nel 2001 del concorso internazionale bandito dal Comune di Roma.
Il complesso originario degli stabilimenti fuori dalle Mura Aureliane, in prossimità di Porta Pia, viene progettato in un arco di tempo compreso tra il 1901 e il 1922, a completamento di un lungo processo di insediamento del birrificio nella città, che aveva visto la successione (dal 1864) di varie localizzazioni, in particolare dei locali per la mescita in aree storiche, nel tempo inadatte al salto verso quella che si sarebbe rivelata un’importante produzione industriale. Fino ad occupare la sede definitiva nelle aree strategiche della nuova città Capitale del Regno, in prossimità della stazione ferroviaria Centrale (Termini) e comprese tra la via Salaria e la via Nomentana oltrepassata Porta Pia, luogo simbolo del Risorgimento, dell’annessione di Roma all’Italia e della raggiunta unificazione. È, quindi, il risultato di diverse fasi costruttive e successivi ampliamenti (individuate per lotti: A,B,C) legati alle necessità dei cicli di produzione e commercializzazione della birra e che procedono insieme all’acquisizione (1901) della Fabbrica Romana per la produzione industriale del ghiaccio e della neve artificiale. Dando vita, in una prima fase, alle Società Riunite Fabbrica del Ghiaccio e Ditta F. Peroni, con sede in piazza Principe di Napoli (attuale piazza Alessandria). Il primo lotto (A: attuali via Bergamo – piazza Alessandria – via Mantova – via Nizza) comprendeva gli edifici per il ciclo della lavorazione della birra. Nel secondo (B: via Mantova – via Alessandria) si trovava un settore produttivo destinato al mercato fuori Roma e una moderna fabbrica di ghiaccio con facciata su via Alessandria. L’ultimo lotto (C: via Cagliari – via Nizza – via Reggio Emilia) ospitava il deposito dei “carri giro” per il servizio a domicilio e le scuderie, oltre a servizi di ausilio alla creazione del ghiaccio e della birra.
Autore dell’opera, svolta nel corso di circa tredici anni, è Gustavo Giovannoni. Ad Alfredo Panopoli sono attribuite le scuderie dell’ultimo lotto (via Cagliari) realizzate tra il 1920 e il 1922. Presso l’Archivio Storico Capitolino sono conservati i disegni che Gustavo Giovannoni presentò nel 1902 al Comune di Roma per la costruzione di un padiglione in legno con giardino per la consumazione della birra. Il modello trae origine dalle capanne/chalet a metà strada tra il padiglione “cinese” da giardino e il rifugio solitario che all’inizio del Novecento incontrava il gusto moderno dell’epoca e la vicina Villa Torlonia ne vedrà realizzati diversi esempi all’interno del parco. Il complesso industriale, insieme ad altri nuovi luoghi della produzione e del consumo, come i caffè e i grandi magazzini o le grandi strutture dei mercati, definisce il farsi della città moderna e laica attraverso la ricerca di un nuovo linguaggio figurativo, reso possibile dalla duttilità e dalle sperimentazioni dei nuovi materiali da costruzione (ferro e cemento armato) sia dalla mancanza, di fatto, di riferimenti tipologici e stilistici, ciò che permette una maggiore libertà nella composizione di volumi e forme e “azzardi” costruttivi (per esempio le finestre si allargano e assumono forme complesse) o l’alleggerimento, attraverso la decorazione (motivi floreali e geometrici come il poligono stellato ricorrente) e il colore, di partiti compositivi ancora classicheggianti come nel caso della scelta di Gustavo Giovannoni per il prospetto a lesene raccordate da finti archi ribassati su via Bergamo. La Torretta con altana, snodo della composizione del primo lotto, identifica l’opificio insieme allo “stendardo” (inserito nel prospetto verso la piazza) con l’insegna. Il moderno passa anche attraverso la definizione delle forme della comunicazione. L’accesso al cortile e alla galleria per il carico delle merci, prima individuato dal padiglione in legno, separa il blocco produttivo da quello degli uffici su via Mantova che si rivelano in un prospetto individuato dal ritmo segnato da due elementi a tetto (di cui uno con portale) e da un partito centrale sviluppato in orizzontale, accentuato dai ricorsi in muratura per fasce di spessori diversi.
Opere contemporanee
1980-82. Realizzazione dei nuovi uffici direzionali della Birra Peroni in via Mantova nell’ambito del Piano di Recupero n. 13 “Piazza Alessandria” che ha compreso oltre all’opificio altri immobili a destinazione residenziale e terziaria (Fonte: studioracheliarchitetti.it)
1988-1992. Il Piano di Recupero prevedeva, stante la conservazione e il restauro dell’involucro esterno e il risanamento conservativo dell’opificio, interventi di demolizione e nuove costruzioni che andavano ad interessare in particolare il lotto compreso tra le vie Bergamo, Bosi, Nizza, Mantova, divenuto di proprietà privata, su progetto dell’architetto Massimo C. Bodini (Fonte: Modulo, mensile di tecnologia e progetto per la qualità edilizia. Milano: Be-Ma Editrice, luglio-agosto 1993, pp 654-57). Il progetto ha prodotto la realizzazione di nuovi uffici, negozi e due piani interrati destinati a parcheggi, locali tecnici e depositi.
2010. Si inaugura il MACRO, nuova sede (oltre quella di Testaccio) della Galleria Comunale d’Arte Moderna: Il progetto di Odile Decq si realizza nel lotto C (tra le vie Nizza-Cagliari-Reggio Emilia) già ceduto in proprietà al Comune di Roma.
2011. Realizzazione della Nuova Sede della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti (CNPADC). Il progetto di Ruggero Lenci per la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Dottori Commercialisti inserito negli edifici siti in piazza Alessandria/via Mantova in Roma ha riguardato la realizzazione della Nuova Sede Nazionale dell’Istituto. La progettazione ha avuto luogo nell’anno 2009 e i lavori si sono svolti dal luglio 2010 all’ottobre 2011. La CNPADC si è trasferita nella nuova sede nel dicembre del 2011. Gli interventi hanno riguardato due corpi di fabbrica per un totale di circa 4.700 mq.