Il Palazzo degli Uffici dell’Ente EUR, progettato dall’architetto Gaetano Minnucci alla fine del 1937, è l’unico edificio dell’EUR ad essere stato completamente realizzato prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Essendo situato presso l’ingresso dell’E42, l’edificio doveva avere “carattere rappresentativo e però, entro certi limiti monumentale”.
Il complesso, con una superficie coperta di 5.932 mq e una cubatura di 104.656 mc, si articola in due corpi di fabbrica perpendicolari, quello degli spazi di rappresentanza per i dirigenti ed i funzionari, organizzato intorno ad un cortile quadrangolare e quello degli spazi per il pubblico e il personale tecnico, sviluppato lungo l’asse nord.
La dialettica tra questi due nuclei funzionali, realizzati inoltre con strutture portanti differenti, muratura tradizionale per la zona di rappresentanza e strutture in cemento armato per la zona tecnica, è celata da un paramento continuo in travertino. Ad unire i due corpi è lo scalone principale per il pubblico, “vero e proprio giunto volumetrico e spaziale”, un ambiente luminosissimo dove convivono materiali classici e moderni, come il marmo e il vetro temperato.
Il secondo corpo si articola nel salone per il pubblico, oggi salone delle Fontane e nella grande sala per i disegnatori. Il salone delle Fontane, con accesso sotto il portico monumentale a pilastrata, è un grande salone rettangolare a doppia altezza illuminato grazie alle gigantesche porte finestre del fronte principale. Il piano sovrastante è occupato dal salone dei disegnatori, caratterizzato da una copertura di tipo industriale in voltine di cemento armato.
Oltre alla sperimentazione di nuove tecnologie, furono messi a punto dei brevetti per la realizzazione dei numerosi impianti di servizio che costituiscono l’apparato nervoso del palazzo. La progettazione degli elementi di arredo, conservati fino ad oggi, fu affidata agli architetti Guglielmo Ulrich e Giuseppe Gori, insieme alla direzione artistica relativa alla loro realizzazione. La facciata sul Viale della Civiltà del Lavoro è inquadrata da due gruppi scultorei realizzati da Dino Basaldella, rappresentanti la Chimera che lotta con il Minotauro e la Chimera che lotta con il Centauro. Nel piazzale antistante il Salone delle Fontane si trova una fontana monumentale. Questa, decorata da Gino Severini, Giulio Rosso e Giovanni Guerrini con diciotto mosaici in bianco e nero ad opera, costituisce l’opera più importante di tutto il ciclo decorativo del palazzo. Di tutta la decorazione esterna del palazzo, l’elemento scultoreo che resta invariato dalla progettazione alla realizzazione dell’edificio è la statua-simbolo, collocata presso l’ingresso del commissariato e rivolta verso l’ingresso dell’E42. Realizzato in bronzo da Italo Griselli, il Genio del Fascismo, rappresenta un giovane con il braccio destro alzato in saluto romano (nel Dopoguerra sulle sue mani sono stati applicati dei guanti da lottatore). Sulla parete dell’ingresso al Commissariato si trova “La Storia di Roma”, bassorilievo in travertino realizzato da Publio Morbiducci, nel quale è possibile riconoscere numerosi edifici della Roma antica e moderna e alcuni protagonisti della storia romana. Nella Sala delle Riunioni si trova l’affresco di Giorgio Quaroni raffigurante la fondazione di Roma.
Considerando gli imminenti pericoli bellici del periodo, al secondo piano seminterrato si trova un “Rifugio antiaereo”, realizzato sempre dall’architetto Minnucci e destinato ad ospitare i dipendenti dell’allora Ente EUR in caso di attacco. Si tratta di un volume in cemento armato completamente isolato dal resto dell’edificio e dotato di portelloni metallici antigas.