Costruita tra il Marzo del 1934 ed il 1935, la Chiesa di San Felice da Cantalice sorge nel quartiere Prenestino-Centocelle di Roma. L’area che ospita l’edificio religioso, oggi nota come Piazza San Felice da Cantalice, venne donata il 14 Novembre 1929 dal Marchese Achille Muti Bussi al Vicariato di Roma. Fatta erigere dall’Opera Pontificia su progetto degli architetti Mario Paniconi e Giulio Pediconi, con decreto del Cardinale Vicario Francesco Marchetti Selvaggiani, la Chiesa fu inaugurata il 31 Marzo 1935. Inserita accanto ad un edificio scolastico ed annessa al corpo delle sale parrocchiali e degli alloggi sacerdotali, San Felice si presenta come un fabbricato di 14 metri di altezza, di impianto tipicamente basilicale con colonne e navate. La progettazione della Chiesa fu condizionata dalla vicinanza all’aeroporto di Centocelle che costrinse i progettisti a limitarne l’altezza. Il prospetto principale, a forma di capanna, è affrescato con la figura di San Felice Estatico. Dal punto di vista formale la facciata è caratterizzata da un alto portico, concepito come un diaframma e scandito da archi, e da sporgenze laterali che coprono il succedersi delle cappelle interne. Il rivestimento esterno della Chiesa, inizialmente costituito dal solo intonaco grezzo di color bianco avorio, venne successivamente sostituito con uno strato di laterizi. All’interno l’impianto è suddiviso in tre navate: due strette laterali ed una centrale più ampia, separate da colonne-pilastro di pianta circolare, alte fino alle travi del soffitto. La copertura della Chiesa è infatti costituita da un fitto motivo di travature estradossate. Le colonne sono tutte rivestite con mosaici ed il perimetro interno della Chiesa è rifinito da uno zoccolo di travertino lucidato. Lungo le navate laterali si susseguono le piccole cappelle che, inizialmente lasciate vuote, vennero in un secondo momento dotate di altari. Una delle più significative è quella del battistero, posizionata a destra dell’ingresso principale: di forma circolare (come la sua simmetrica dall’altro lato della Chiesa), ospita una fonte battesimale di peperino su cui è incisa la scritta “Sume fidem”, sormontata da un coperchio e da una croce in bronzo. L’abside, illuminata da un ampio lucernario semicircolare, ospita un’edicola composta da due alte colonne. Il primo altare, rifatto ex-novo nel 1958, era costituito da lastre e masselli di marmo rosso, il cosiddetto Chiampo Rosso di Vicenza. Altro elemento caratterizzante è il pulpito: collegato strutturalmente ad una delle colonne che divide la navata sinistra da quella centrale, è sormontato da una pensilina e costituito da due solette di cemento a sbalzo. La luce entra naturalmente nella Chiesa dalle piccole aperture rettangolari che scandiscono le pareti delle navate laterali e dalle 10 finestre policrome istoriate con il Cantico di Frate Sole. L’illuminazione naturale è supportata da un impianto di lampade in bronzo. Per ovviare al problema della difficile propagazione del suono, limitata dalla struttura in cemento, venne installato un sistema di altoparlanti. Di grande importanza è la dotazione di un nuovo organo nel 1956 e la sostituzione, insieme con l’altare, del pavimento e della balaustra nel 1958. Nello stesso anno, inoltre, la confessione fu rialzata di 70 cm da terra.