Case modello ICP Lotto 24 alla Garbatella

Plinio Marconi et al.

Via Cristoforo Borri, 1-7, 00154 Roma, Italia, -


Le case modello sono tredici palazzine facenti parte di un complesso edilizio sorto nel 1929 a Roma nel quartiere Garbatella. In quell’anno, l’aumento della domanda di abitazioni per gli sventramenti del centro storico, il fenomeno dell’ inurbamento e l’intensa costruzione di fabbriche e di uffici – ma non di alloggi per operai e dipendenti – nella zona a sud del centro storico, costringe l’ICP a pianificare la costruzione di un nuovo quartiere. Come sito viene scelta la zona collinare della Garbatella, sia per la sua posizione strategica che per la discreta presenza di aree verdi, coerentemente con l’intenzione di riprendere il modello delle  garden-cities. Abbandonando il  rigoroso radiocentrismo di matrice howardiana, si assume  una nuova impostazione più compatibile con l’orografia dell’area.

In occasione del XII Congresso Internazionale delle Abitazioni e dei Piani Regolatori, si assegna tramite un concorso  il progetto del lotto 24 a sei architetti romani. Sotto la direzione di Plinio Marconi sorgono in quattro mesi dieci edifici che individuano nell’area triangolare uno spazio di pertinenza comune, all’interno del quale altre tre unità poste in corrispondenza delle bisettrici circoscrivono una fontana in posizione baricentrica, della quale oggi rimane un’aiuola esagonale. Mario De Renzi progetta due fabbricati: la casa 1, isolata e comprendente due alloggi di tre stanze, cucina e accessori e la 5, a schiera e composta da quattro alloggi con medesima scansione. Quest’ultima tipologia caratterizza sia gli edifici gemelli 2 e 3 di Mario Marchi, nei quali la suddivisione dei quattro alloggi avviene su due livelli e specularmente rispetto ad un asse centrale, sia l’edificio 9, progettato da Pietro Aschieri, che conta sei alloggi: quattro distribuiti in orizzontale e due in verticale. Dello stesso architetto sono gli edifici 4 e 8, composti da due alloggi di due stanze, cucina e accessori, distribuzione  simile si ha all’edificio 6 di Cancellotti (progettista anche dei fabbricati 7 e 10), che conta una stanza in più rispetto ai precedenti. Di Vietti sono le case 11 e 12 (entrambe con quattro alloggi di due stanze, cucina e accessori), mentre la 13, opera di Plinio Marconi, è l’edificio di maggior complessità: due alloggi duplex in testata e quattro sviluppati su due livelli si dispongono secondo un asse speculare coincidente con la bisettrice del lotto triangolare.

Una collaborazione tanto variegata conferisce all’incarico che coinvolge i sei architetti il carattere di un laboratorio di sperimentazione, nei limiti del rispetto di alcune regole comuni: gli alloggi, mai più di otto in uno stesso edificio, sono tutti dotati di ingresso esterno indipendente, l’altezza minima dei piani è fissata a 3,25 metri. Le strutture, avendo come obiettivo l’economicità, sono realizzate  in muratura con i rivestimenti esterni in intonaco, laterizi, bugnato e cortina.

Questi aspetti giustificano la denominazione di “case modello” con cui sono comunemente noti i tredici edifici. Divenuti esempi programmatici in termini di funzionalità, poiché alloggi da destinare al ceto medio, essi non sono indifferenti alla resa formale, ma tendono ad una purezza armoniosa e sobria che sottolinea la distanza dall’antenato tipologico del villino, decisamente meno moderato in termini decorativi. I giornalisti stranieri che negli anni Trenta biasimano l’arretratezza italiana e la confusione dei mezzi espressivi eccessivi e ridondanti apprezzano inaspettatamente il lotto 24, definito “luminoso esempio di costruzioni moderne razionali” e “raggio di luce nell’uniforme monotonia degli edifici”, nonché modello di una “modernità paradossalmente intesa come ritorno, come recupero di antiche leggi di semplicità compositiva”.

Autore Scheda
Lucia Nicolai
Revisori
Cinzia Capalbo
Redazione ArchiDiAP
Dettagli del progetto
Stato dell'opera

Originale

Funzione

Edilizia sociale

Tags

case popolari, garbatella, gino cancellotti, icp, luigi vietti, mario de renzi, mario marchi, pietro aschieri, plinio marconi

Categoria di intervento

ex novo


Informazioni aggiuntive
Fonte
Cronologia

1929, progetto e realizzazione

Figure professionali coinvolte

PROGETTISTI
Plinio Marconi: studio della planimetria generale del lotto con sistemazione del verde, dei servizi e comuni e delle opere di recinzione, coordinatore generale dei lavori e delle imprese;

Progetto architettonico: Pietro Aschieri, Gino Cancellotti, Mario De Renzi, Mario Marchi, Plinio Marconi, Luigi Vietti.

Committenza

Istituto per le Case Popolari (ICP), sotto le direttive dell'allora presidente in carica Alberto Calza Bini

Budget dell'opera

spesa sostenuta dall'ICP: 8.000 lire a vano

Monografie

ROSSI, Piero Ostilio. Roma. Guida all'architettura moderna 1909-2011. . Roma: Laterza, 2012, ISBN 9788842099178.

INSOLERA, Italo. Roma moderna. Un secolo di storia urbanistica.. Roma - Bari: Einaudi, 2011, ISBN 9788806208769.

STABILE, Francesca Romana. Regionalismo a Roma. Tipi e linguaggi: il caso Garbatella.. Roma: Editrice Librerie Dedalo, 2001, ISBN 9788886599481.

MERCURIO, Gianni, Giuseppe STRAPPA, Luigi PRISCO (a cura di). Architettura moderna a Roma e nel Lazio 1920-1945.. Roma: Edilstampa, 1996, ISBN .

COCCHIONI, Cristina, Mario DE GRASSI. La casa popolare a Roma. Trent'anni di attività dell'ICP.. Roma: Edizioni Kappa, 1984, ISBN .

PORTOGHESI, Paolo. La vicenda romana, "La Casa". 6 : , 1959, ISBN .